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Ombre - 792
“America in nero”,
dice “il Foglio”, per “la passione a stelle e strisce per l’omicidio politico”.
Mentre l’Italia ne è esente. “In 164 anni di storia unitaria l’unico capo di Stato
ucciso in un attentato fu re Umberto nel 1900”. Ma con vari attentati “anarchici”
prima del re, tre o quattro contro Mussolini, uno contro Togliatti. E Moro? E quanti
morti “simbolici” del terrorismo, generali, giudici, giornalisti? E la principessa Sissi, il cui assassinio muove ancora serie tv in serie? Lo stesso
giornale fa peraltro un elenco interminabile di attentati politici, più o meno
riusciti, opera di italiani fuori d’Italia, in Europa e altrove.
Si vuole un’“America
nera”, e non si capisce perché.
E così, “Crédit
Agricole muove su Banco Bpm e nomina gli advisor per studiare la fusione”. Poche
righe, anodine: Bpm è di Crédit Agricole, e quasi non lo sappiamo. Ma non latita solo la stampa. Oppure: la stampa latita perché acquirente si porta Crédit Agricole
Italia, e questo basta al ministro Giorgetti per non azionare il “golden power”
- per non indagare se il nuovo padrone è straniero. Lo stesso che dimostrava che Unicredit, in quanto acquirente della stessa Bpm, non è italiana perché ha ancora uno sportello a Mosca.
Da non credere, ma
è così: reticenza, anzi silenzio, su tutta la linea nei media “informati”.
Due pagine, la
firma più prestigiosa, e una vistosa prima pagina, il “Corriere della sera”
celebra Rachele Mussolini perché tradì suo marito, quando già Mussolini era il
Duce, assassinio Matteotti e leggi speciali alle spalle - lo tradì col fattore.
Gli inglesi hanno la casa reale per gingillarsi, i francesi la Repubblica, noi
ci facciamo la storia infinita col fascismo, che in tutto durò venti anni. Non
è solo un passatempo, un che di morboso c’è.
“la Repubblica”
chiama alle armi, con un titolone “di guerra” in prima, “L’editto di Trump”, e cinque pagine: è stato lui
a chiudere una trasmissione tv. Alla seconda pagina scrivendo: “Da buon
italiano, Jimmy Kimmel (l’animatore dello show, nd,r,) più
che un rivoluzionario è stato un campione della sopravvivenza”, tra disgrazie e
rifiuti. E che è stato licenziato per avere detto: “La gang di Maga sta
disperatamente cercando di caratterizzare questo ragazzo che ha assassinato Charlie
Park come qualsiasi cosa, tranne che uno di loro”. L’assassino di uno di destra come uomo di
Trump, non è male come informazione.
In una delle cinque
pagine lo stesso giornale, che Elkann edita, celebra la fine dell’America, della
democrazia in America. Affidandola a uno scrittore irlandese che preferisce vivere in America, Colum
McCann. Il quale non dice nulla, ma ha in uscita in Italia un romanzo.
Sempre “la
Repubblica”: “Nel corso della controffensiva in Donetsk, ha rivelato ieri
Zelensky, i soldati ucraini sono riusciti a riconquistare 160 mila km² di
territorio”. Più della metà della superficie dell’Italia – tre volte la
superficie del Donestk? È l’effetto dell’abolizione della geografia a scuola? E
della misura – quanto fa 160 mila km²?
Macron e la moglie
si devono difendere in America da una influencer che fa soldi spiegando
che lei, la moglie, è nata uomo - benché madre di molti figli, anche prima di
Macron. Assurdo. Ma è la forza degli avvocati “a percentuale”, i contingency
lawyer, che fanno la giustizia Usa. Macron pagherà il legale in percentuale
di quanto otterrà come risarcimento per diffamazione – ma intanto il legale può
farsi pubblicità gratuitamente andando su tutte le tv e i social. Un mercato. La giustizia
non è il forte delle democrazie?
Non un commento, uno
solo, sul “Corriere della sera”, sul “Sole 24 Ore”, su “la Repubblica”, sul no
del governo a Unicredit-Bpm a suo tempo, mentre tace sulla cessione (“a gratis”, come dicono a Roma?) di
Bpm a Crédit Agricole. E sul regalo di Mediobanca e Generali alla banca di Giorgetti
e a Caltagirone. La verità si lascia a Nagel: “Mercato sconfitto”. Al perdente,
come a dire a nessuno.
Meloni, si sa, non
sa di economia. E il suo partito è analfabeta. Si capisce che non abbia capito
come, con la storiaccia di Bpm in mano ai francesi, e Mediobanca e Generali nominalmente
a Siena e Caltagirone, abbia regalato “Milano” alla Lega e si sia quindi
scavata la fossa. Quello che non si capisce è il silenzio, nelle due vicende, di
“Corriere della sera” e “la Repubblica”, i cui giornalisti sanno bene di che si
tratta. Specie sul primo, perfino buffo, episodio del risiko, Unicredit dichiarata
banca “straniera” nell’ops Bpm. Giornalismo non è - non è stato. È come se Cairo
e Elkann, gli editori, avessero voluto armare una trappola alla pdc troppo
disinvolta - autonoma, “ingestibile”.
Via Baiamonti a
Roma non è simpatica. Un po’ perché vi è stata uccisa Simonetta Cesaroni (via
Poma è un suo angolo), da chi si è voluto non sapere, ma di più perché la
Corte dei Conti se l’è chiusa, per farne parcheggio riservato - così sogliono i
giudici a Roma, attorno ai tribunali, per posteggiarvi le loro macchine. Quelli
amministrativi, insomma, sono giudici come tutti, super partes – fanno quello
che vogliono. Ora si scopre che la Corte è una filiale (quanto di comodo, per
la carriera?) del Pd. E che non sono ammessi a Roma rilievi contabili sulla gestione del
Campidoglio, da sempre Pd, e neppure della Regione, quando è a guida Pd. Chi li
fa è prevenuto.
Due giudici della Corte dei Conti avevano riserve sull’ultimo bilancio dell’ultimo presidente Pd
della Regione Lazio, Zingaretti. Il consiglio di presidenza al completo della
Corte si è riunito e all’unanimità li ha ammoniti, “siete prevenuti”. Non obiettando
nel merito, li ha ammoniti d’autorità, e i due hanno trovato conveniente lasciare
il campo libero. Il tutto nel silenzio dei media.
Ora se ne parla
perché l’accusatore al consiglio di presidenza è sotto processo per
diffamazione. Ma si sa già che sarà assolto.
Meloni e Giorgetti
hanno regalato a Mps, cioè a se stessi, Mediobanca e Generali. Ora deprivano
Mps di un paio di miliardi di crediti fiscali pregressi da far valere sulla
fusione con Mediobanca. Forse non si propongono di manomettere il sistema bancario
(Giorgetti sicuramente no, la Lega: si è costituita una piazza enorme a Milano,
con Mediobanca, Generali e Bpm, con al fianco la francese Agricole - sarà lepenista?),
ma lo hanno fatto e lo fanno. Uno dei pochi settori robusti.
A parte il linguaggio
scurrile nei riguardi del lavoro d’indagine svolto dalla Procura e della sentenza
del gip su cui si pronunciavano, ma le tre giudici del Riesame della Nuova
Urbanistica a Milano, Paola Pendino, cui si deve il linguaggio, Paola Ghezzi,
cognome molto comune nei tribunali a Milano, e Vincenza Papagno fanno paura per
la sicumera con cui assolvono l’architetto messo in commissione Paesaggio (autorizzativa)
dai costruttori. Per i quali aveva progettato e progetterà altri “grattacieli”.
Sono giudici del Pd, difensore d’ufficio? Sono della “buona borghesia”, difensore
sociali? Ma fanno le giudici.
Eravamo quasi in guerra
con la Russia, che aveva “invaso” la Polonia con droni, quando si è saputo che
i danni del “bombardamento” li hanno provocato i missili aria-suolo dell’aviazione
polacca. Ma l’abbiamo saputo solo perché il presidente polacco, che presiede anche
i servizi di sicurezza, è del partito avverso a quello del primo ministro Tusk,
che i droni ha avvistato e combattuto. Ci possono raccontare qualsiasi cosa.
È materia di condanne
di alcuni ucraini in Germania, benché contestate, il sabotaggio tre anni fa del
Nord Stream, il gasdotto Russia-Germania. Uno dei condannati ora è stato arrestato in Italia. Ma
la cosa non interessa. Anche il sabotaggio all’epoca fu sottaciuto – un fait
divers qualsiasi. Non fa notizia che un commando ucraino abbia
sabotato il gigantesco impianto – a sei condotte, da solo può trasportare tutto
il gas che l’Italia consuma. Fa notizia solo la velina quotidiana dei servizi
ucraini. Che sono tutti noi, ma non bisognerebbe sapere chi effettivamente, come, e
che cosa difendiamo?
‘Economia”, il
settimanale economico del “Corriere della sera”, finalmente si occupa della scalata Mps su Mediobanca e Generali. Senza fretta, a p. 16. Senza nemmeno un richiamo
in prima. Una mezza pagina, a fronte di quella Bper-Sondrio. Informazione non è.
“Fu un errore
avere atteso per dieci anni la caduta dell’Urss: i comunisti per primi sapevano
che era finita”. Nel personale revisionismo intrapreso per onestà su tutti i
fronti Luciano Violante non si nasconde questa verità. Si, ma continua la
santificazione di Berlinguer. Che odiava, non c’è altra parola, e combatteva i
socialisti, i radicali e ogni altro soffio di sinistra che non fosse del partito.
Che era e restò “sovietico”.
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