Cerca nel blog

giovedì 18 settembre 2025

L’Europa non esiste - 1

“Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando. E non esiste un percorso chiaro per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno”. Si può sostituire il presente al gerundio. Ma il senso di Draghi è chiaro di per sé: il modello di crescita non c’è, gli investimenti nemmeno. Invitato alla conferenza convocata da von der Leyen per fare il punto sull’attuazione dell’agenda da lui dettata un anno fa nel rapporto sul futuro dell’Unione, non fa cerimonie.
Per sopravvivere – sopravvivere, non moltiplicarsi – l’Unione deve agire “meno come una confederazione e più come una federazione”: deve poter decidere. Ma questo tema è tabù.
Mancano, e non sono possibili, aree che aumentino la produttività, l’innovazione dirompente, tecnologie su scala, ricerca e sviluppo per la difesa, per le reti energetiche, dove la spesa nazionale frammentata non può bastare”.  
Lo stesso giorno il Fondo Monetario pubblica una serie di studi sull’Italia, sul tema “debito elevato e bassa crescita dell’economia”. L’Italia ha bisogno di maggiore produttività e di più persone attive, che lavorino: “Sebbene l’economia sia stata relativamente resiliente, il Paese deve compensare un calo della popolazione in età lavorativa e una carenza di professionalità altamente qualificate….La crescita a lungo termine della terza economia più grande dell'Unione Europea è limitata dalla bassa produttività, dalla carenza di professionisti altamente qualificati e da una popolazione che invecchia e diminuisce”. E questo è vero anche dell’Europa.
L’Europa “nn esiste” perché non decide. E questo limite viene da lontano. Dalla Grande Guerra, dai trattati che la conclusero.

Nessun commento: