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Giallo Chandler, resuscitato
Bandi,
microbiologo alla Statale, debutta a sessant’anni con un calco di Raymond
Chandler –vittorioso al premio Tedeschi 2025 (ex aequo con Daniele Pisani, “L’ombra delle due colonne”). Non c’è
Marlowe, c’è uno Slaytor, che però è il suo gemello, solo un po’ meno lagnoso. C’è
Los Angeles, in dettaglio – così sembra, si opina. C’è la borghesia bene di Los
Angeles - qui l’Università di California. E c’è, forse, un caso di pedofilia –
o di lolitismo?
Dà
subito l’idea del calco, lento, quasi svogliato. Ma subito prende ritmo. E
dolenza - l’afflizione caratteristica di Chandler, più che malvagità: Chandler
non avrebbe difficoltà a fare suo il racconto.
Resta
il sapore di falso che hanno queste location
esotiche, per quanto classiche. Da narrazione “internazionale” senza anima,
alla Baricco. O come già il primo Scerbanenco, che a Milano preferiva una
ignota e insipida Boston. Questa Los Angeles un po’ le somiglia, giusto un conglomerato
di avenue, boulevard e street, ammesso che corrispondano al
vero – somiglia alla “immagine” di LA.
Claudio
Bandi, La città e l’abisso, Il
Giallo Mondadori, pp. 223 € 7,50
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