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venerdì 15 agosto 2025

L’Occidente non esiste senza Trump - 2

L’“Economist” decreta con Trump “la fine dell’America”, nientedimeno – saranno gli americani a pagare i suoi dazi eccetera. E, quasi, un altro passo verso la “fine dell’America”. Di fatto, in economia Trump ha solo successi: nel secondo trimestre più 3 per cento (la Ue solo 0,1). Per l’enorme crescita degli investimenti – generata dai dazi. Senza inflazione. E non ha incassato il dividendo Federal Reserve, la riduzione dei tassi che era già scontata per giugno, e forse ancora prima, per aprile. Ha anche ottenuto un dollaro indebolito, per facilitare le esportazioni. Senza minare la fiducia nei Treasury, nel debito americano (dopo uno sbandamento iniziale, ma di carattere speculativo). E dazi su misura con Giappone, Europa, e prossimamente la Cina.
Non ha ottenuto i risultati promessi in politica estera, la fine delle guerre. Non poteva, ma è ancora in corsa. E bizzarramente è la sole voce “occidentale” che ancora pesa negli affari internazionali, in Medio Oriente come in Europa orientale, l’Europa confermandosi imbelle, se non in fatto di buona volontà – che è tanta, ma senza idee, progetti, proposte, forza contrattuale, e un po’ è ridicola.
Il vertice oggi con Putin nell’ez Alaska russa non risolverà naturalmente il conflitto in Ucraina, ma il fine principale della riunione forse sì: portare la forza militare della Russia dal lato occidentale, comunque non schierata, non in supporto della Cina. Che è la vera potenza mondiale, con la quale gli Stati Uniti, già prima e anche dopo Trump, sanno di doversi confrontare.
P.s. - È curioso il tono dei Grandi Corrispondenti italiani che trattano Trump come una volta gli agrari i commercianti, specie se ricchi (il genere “Gattopardo”), il “tycoon”, arricciando il naso. Anche se ha vinto, da solo, due elezioni. E poi, non vale anche per lui come diceva Fo, “un conte è un conte, anche se nudo è il conte”? Trump è il presidente degli Stati Uniti.

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