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domenica 10 agosto 2025

Ombre - 786

Costruiti i rigassificatori, si scopre che il gas liquido americano costa troppo. Cioè si dice quello che si sapeva, ampiamente, intuitivamente. Ma bisognava fare la guerra alla Russia (di cui l’Europa s’è fatto il Nemico, mentre gli Stati Uniti la corteggiano). Poi si dice che gli Usa sono imperialisti. Ma c’è troppa  stupidità nel mondo – in Europa, in Italia, trova praterie.
Tutta stupidità però non è: il carogas è un buon business, anche se mette mezza industria fuori mercato. Non all’insaputa del governo e dell’apposita Autorità.
 
Raccapricciante colonnino di Staglianò (un grande servizio ridotto a poche righe?), in calce a una eulogia prolungata sul “Venerdì di Repubblica” dei poveri coscritti israeliani in licenza o in congedo che si riprendono in India  con l’hashish e i rave delle brutture della guerra: un altro gruppo di coscritti, o sono gli stessi?, piantano su instagram “lo sterminio”: un palazzo appena bombardato, la camera da letto di un palestinese che non c’è più, la bandiera con la stella di Davide sulla spiaggia. “Nei profili tinder o simili, per trovare l’anima gemella o comunque una sveltina”.
 
Proteste ovunque contro i “parchi eolici”, “gigantesche macchine del niente”. N
o, degli “oneri di sistema”, giganteschi fondi pubblici, in regalo. Ma non tutti sono contrari, Legambiente, p.es.: “Chi protesta fa gli interessi dei veri speculatori, cioè dei petrolieri”. Mancano le “sette sorelle”.

 
“Bova”, dopo due settimane “si muove il Garante della Privacy”. Cioè, non è che si muova, comincia a considerare di muoversi. Ma il resto del tempo che fa? Eccetto l’Antitrust, Amanto ha creato e non Prodi, tutte le altre Autorità sono perfino dannose, oltre che costose.
 
Ora sembra che siano stati i servizi segreti a garantire per Al Masri: “Le sue milizie collaborano sui migranti”, hanno assicurato i servizi italiani. È possibile. Quel che è certo è l’ignoranza che della Libia c’è in Italia, nei giornali, ma anche negli studi. E nessuna voglia di sapere, che pure sarebbe facile, la Libia è anche vicina. Non c’è più uno studioso di affari internazionali, di scienza politica, di geografia.
 
Si ridicolizzano gli eurodeputati, appena eletti, che la sinistra vuole schierare alle Regionali. Ma il problema non è che questi vadano a Bruxelles e poi se ne tornano a Catanzaro. È che la sinistra non ha candidati, ha sempre gli stessi. Più che leader politici, marcaposto.  
 
Rievocazioni a centinaia, o centinaia di migliaia, in America, in tv, nei giornali e nei social, del bombardamento atomico di Hiroshima ottant’anni fa. Ma senza una, una sola, ammissione di colpa - giusto qualche pacifista, ma sperduto, isolato. L’“eccezionalismo” americano è a prova di bomba, atomica.
 
Si fanno ancora inchieste negli Usa, su “The Atlantic”, sul “New Yorker”, sul Russiagate facendone una colpa a Trump. Anche se è vero il contrario. Uno scandalo inventato dalla campagna elettorale di Hillary Clinton, con un dossier commissionato a una spia inglese in pensione? Che ha tenuto impegnata la giustizia americana, ordinaria e politica, e i media, per quattro anni, senza mai un filo di verità. Poi dice che la democrazia la mette in pericolo Trump. Che sembra quello invece che ha aperto le finestre, il cesso è ancora intasato.
Ma, a prescindere, come si fa la guerra a Putin con un falso dossier di una spia inglese in pensione – ammesso che sia sobria, in genere quelle inglesi bevono al mattino.
 
Ballano le Ferrari a Budapest, ingovernabili sia a Leclerc sia a Hamilton. E  non è il motore, né il telaio, né le manovre errate al pit-stop. No, è la pista che ha cambiato, l’asfalto, il vento, le temperature. E  perché non Orban, quello è capace di tutto? Ferrari è l’ultima cosa che Elkann non ha (ancora) disastrato.
Dopo Budapest l’ha comprata in Borsa in masssa, per sostenere la quotazione, ma il titolo resta sempre un centinaio di euro sotto il massimo di qualche mese fa, quando ancora illudeva gli sportivi.
 
La verità su Israele e Netanyahu il “Corriere della sera” confida alla rubrica della posta, al tuttologo  Cazzullo (o ha scritto un libro anche su Israele a Gaza?). Ma l’elenco delle cose resta lo stesso impressionante.
 
L’Agenzia delle Entrate notifica, con raccomandata da € 7, ingiunzione di pagamento di una rata Tari 2014 da una cinquantina di euro, con un testo di sette cartelle fitte, a spazio uno. Dove non si riesce a trovare come pagare – è scritto in sei parole complessive, mezza riga, in mezzo al testo.
La burocrazia fa paura, tutta stupidità non è.
 
“Capii che cosa è Roma”, spiega Alessandro Profumo, parlando della sua stagione al governo di Unicredit, a Paolo Bricco sul “Sole”, “alla seconda telefonata del segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone, che si spendeva a favore del salvataggio della Roma, la squadra di calcio di proprietà della indebitatissima famiglia Sensi”.
 
Presentito  come candidato Pd alla Regione Calabria, il giudice Gratteri, rercordman delle carcerazioni abusive, nega: “Ho un bergamottetto e quando andrò in pensione mi ci dedicherò. Magari andrò a qualche trasmissione in v perché quando ci sono io lo share aumenta sempre”, I giustizialisti sono un pubblico mediatico – ma sono sempre gli stessi, Gruber, Fazio, Floris, Fomigli.
 
Non ci sono mai state probabilmente tante querele, contro politici e giornalisti, quante quelle della destra al governo in questa legislatura. La stessa che non ha – non a torto - fiducia nei giudici.

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