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domenica 24 agosto 2025

Ombre - 788

“Sette mesi di crollo del dollaro. Dopo l’arrivo di Trump il 21 gennaio si è deprezzato di circa il 10 per cento”. Si è deprezzato del 15 per cento - qualche giorno anche di più - ma non sottilizziamo. E “Il Sole 24 Ore” ne fa la scoperta oggi?
E ancora non ha scoperto cosa Trump vuole e sta facendo.
 
Non si sa, non si scrive, che cosa il cantante Pappalardo ha detto e fatto contro Meloni "sbattuta” da Trump,  solo che ha detto “frasi offensive”, accompagnate da “gesti all’inguine”. Per rispetto di Meloni o del cantante? Singolare riguardo dei media.
 
Fischiato al primo brano, il cantante Pappalardo s’è subito scusato. Furbo, con questa spiega: “Un energumeno, prima che salissi sul palco, mi ha preso per un braccio e mi ha detto: «Qui siamo tutti compagni, tutti di sinistra»”. E intende: un provocatore, pagato dalla destra. Se non che la destra ha invece pagato la sua esibizione – il Comune di Fiumicino, che si governa  a destra.  
 
Il governo, si scopre nell’occasione, l’Interno, finanzia i Comuni l’estate per i concerti gratuiti – con somme importanti. Pappalardo aveva cominciato col lamento: “Ci stanno togliendo tutto, grazie al governo di oggi, che continua a togliere, togliere, togliere”. Questo viene specificato dai media, non c’è censura benché immorale. È proprio l’Italia del “bisogno”.
 
La Germania, dopo tre anni di titubanza, prova a dire che il suo megagasdotto con la Russia e è stato sabotato dagli ucraini che subito l’attenzione si distoglie col sabotaggio del gasdotto che dalla Russia rifornisce Ungheria e Slovacchia. L’Ungheria si lamenta: “Cercano di spingerci alla guerra”. L’Europa ancora non sa in che imbuto si è messa facendosi orientale, slava e balcanica - niente funziona più dal famoso “allargamento” di Prodi (“glielo dobbiamo”, che vorrà dire?): il Kossovo, la guerra alla Serbia, le “rivoluzioni” antirusse in Ucraina, Moldavia, Romania, Georgia.
 
Si ironizza su Draghi che a Rimini ha di fatto dichiarato l’Ue “morta”, cioè inerte. Mentre è l’evidenza: è un mercato comune, peraltro non più gestito, bene o male, dall’asse franco-tedesco, che non ha idee né forze, né forse più interesse. Gestisce il minimo, in un mondo in forte effervescenza, negli sviluppi tecnologici e nell’aggressività commerciale – senza contare la sua inanità sul piano militare e politico, come è palese nelle guerre in corso,tutte di prossimità, cioè “sue.
 
Si diffondono, ogni giorno, finte foto di pentole vuote, agitate da donne e uomini che si dicono palestinesi, di fronte a calderoni che si dicono cucine da campo. Opera sicuramente di Hamas, le pentole, tutte lustre, i cosiddetti palestinesi, e le caldaie che non si capisce se sono piene oppure vuote. Roba da (non) crederci? Avveniva in Germania quando i tedeschi “non sapevano”.
Ma, poi, non si dice ma si sa, che i tedeschi sono ebrei, la tredicesima tribù di Koestler dispersa – e quindi gli ebrei di oggi sono tedeschi, in materia di sapere e non sapere?
 
“Reddito di cittadinanza. Per l’Inps, abolendolo, l’occupazione è cresciuta”. Perbacco, ci voleva l’Inps per capirlo – dopo la presidenza Tridico, l’inventore del reddito, autocertificatosi keynesiano.
Certo, povero Keynes, è da compiangerlo, in mano ai Tridico-con-Conte.
 
Il primo pensiero dell’immensamente ricco (Fuksas dixit) Catella, il principe della Nuova Urbanistica milanese, appena assolto, subito, dal Tribunale del Riesame è per l’arcivescovo Delpini. E tutto si lega: la miliardaria Nuova Urbanistica, che “ristruttura” garage in dodici o diciotto piani, “residenziali”, l’assoluzione pronta del Riesame, giudici onorati, e l’omaggio al (non) cardinale di Milano. Al centro dello “sviluppo” ambrosiano, oggi come negli anni 1960, e anche nei 1980 del sant’uomo Martini, c’è l’Opera del Duomo, la curia.
 
Delpini, chi era costui?, è uscito dall’anonìmato per ammonire i giudici, sul “Corriere della sera”, in prima pagina: “Non stimo i giudici che cercano la ribalta”. E il“Corriere” ha obbedito: nessun nome dei giudici del Riesame garanti della Nuova Urbanistica –fino a un certo punto: la assolvono con riserva, la furbizia democristiana non viene mai meno.
 
Su Milano non si può dire che non abbia ragione Jacopo Fo sul Leoncavallo: “Per la cultura popolare non c’è spazio, a Milano c’è spazio solo per chi costruisce grattacieli”. Sala aveva promesso in cambio la Palazzina Liberty. Fo ci lavora settimane e mesi, manda il progetto, non riesce a parlare più con nessuno: “Sono scomparsi”. Fo propone allora la giornata dell’Associazionismo, “dal coro della chiesa a chi lavora con disabili e bambini”, per avere “visibilità e riconoscimento”. Sala: “Facciamolo subito”. Altre giornate e settimane di lavoro. Poi “nessuno ha più risposto al telefono”.
Non è finita. Commenta Sala: “Non lo sapevo”. Certo, Fo non è Delpini.
 
Tutti assolti dunque a Milano prima ancora di iniziare il processo – con qualche riserva, non si sa mai, i giudici sono prudenti.  Ma si tengono accuratamente celati i nomi dei giudici del riesame. Vuoi che abbiano, magari in comodato non a titolo di proprietà, per carità, un affaccio nei grattacieli. Perché Di Pietro ce l’aveva, per il figlio Cristiano diciottenne, a “equo canone” (nel 1993?) dalla Cariplo, in via Manzoni, “dove i nomi sul citofono sono sostituiti da numeri e i portinai hanno l’aria più snob della gente che ci abita”.
 
Botte da orbi in Spagna fra Procure e governo socialista. Con intervento del Csm a favore del governo. Senza eco in Italia. Dove vige la teoria dell’imparzialità della giustizia – la giustizia è sacra, eccetera.
 
“E l’Unione Europea?”, chiede Sky Tg Insider rispettoso, al vertice Trump-Zelensky. “I leader hanno scortato Zelensky al tavolo ma si sono limitati a qualche commento sulla «intensità» dei colloqui. Trump ha scherzato con loro, facendo i complimenti a Giorgia Meloni per la longevità del suo governo e al cancelliere tedesco Merz per la qualità della sua abbronzatura”. Risposta rispettosa, non c’è ironia.
 
Fabrizio Palenzona, presenza prestigiosa in molte banche solo per essere Dc (si fece anche vice-presidente di Unicredit, in qualità di consigliere autonominato di Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, nonché consigliere o presidente di Mediobanca, Abi, Aviva, Prelios etc.), fa le pulci a Panerai per avere scritto che Merzagora era massone, e Cuccia pure. Che è vero.
Ma la cosa è curiosa in quanto il “manager democristiano” interviene a difesa di Mediobanca. Interviene mentre Meloni e Giorgetti si prendono al ribasso Mediobanca-Generali per dire che l’offensiva non è da vecchia cordata Dc.

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