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venerdì 29 agosto 2025

L’antisemitismo ritorna con la guerra

Una lettura per più aspetti inquietante, ma che sarebbe opportuno leggere ora. Con gli sviluppi della guerra di Israele contro Hamas e contro quelli che si rifiuta di dire palestinesi, gli abitanti di Gaza e della Cisgiordania, che combatte in blocco, per quanto anonimi. Perché ogni fenomeno,  anche il più bieco, ha una causa.
Il caso di Céline è diverso. Questo pamphlet fu una sorpresa nel 1937. L’antisemitismo era la politica del Terzo Reich, e Céline era anti-boche , anti-tedesco, da combattete e mutilato di guerra del 1914-1918. E non era in Francia, benché l’antisemitismo ancestrale vi fosse diffuso, nella provincia, nel basso popolo, materia di attrazione. Ma Céline sentiva aria di guerra, che temeva, che denunciò con costanza. E sul tema guerra faceva propri i “Procotolli di Sion”, il falso complotto ebraico-massonico per dominare il mondo distruggendolo. Non della pubblicazione propriamente detta, redatta e diffusa dai servizi segreti russi al tempo dell’ultimo zar, ma del sentimento popolare, comune. Era anche reduce da Mosca, dove era stato l’anno prima, la cui falsa rivoluzione aveva denunciato in un precedente libello, “Mea Culpa”, facendone una colpa ai falsi maestri del marxismo-leninismo, da lui identificati in blocco come ebrei.
Perché sarebbe utile la rilettura di questo Céline, dei suoi libelli? Per capire le false conclusioni cui  glo eventi temuti possono portare. Per capire anche, e quindi fronteggiare, la violenza dei miti, delle persone miti – le paure, e le reazioni scomposte. Compreso il vezzo, o vizio, del capro espiatorio, tanto rassicurante per le coscienze. Anche delle vittime del pregiudizio.
Oggi c’è indubbiamente un rigurgito antisemita. Ha delle cause. Che però non vengono analizzate.
Tradotto da Pontiggia e proposto da Guanda nel 1981, quando era proibito in Francia, e ora introvabile, in francese e in ìtaliano, è il primo dei tre pamphlet antisemiti pubblicati da Céline tra il 1937 e 1 il 1941, antibellicisti e antisemiti.

Louis Ferdinand Céline, Bagatelle per un massacro, Guanda, pp. 187 pp.vv.

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