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giovedì 21 agosto 2025

La scoperta dell’Aspromonte

Una drammatizzazione del poema cavalleresco, a fine Duecento, in francese, “La Chanson d’Aspremont”. commissionato dai re Normanni di Calabra e Sicilia per  la terza crociata, in partenza nel 1189 da Messina, dove  convennero i re d’Europa. Una sorta di incoronazione trionfale dei Normanni.
Un poema voluminoso, in XVII canti, che traspone localmente le gesta di Carlo Magno e i paladini di Francia, solo modificando alcuni nomi - il principale è la città di Risa, Reggio Calabria (come si pronunciano in francese le iniziali della città). Uno spettacolo multimediale, voce, immagine, presenza scenica, da un’idea di Dario Zema, attore, educatore, che fa da aiuto al regista. La sceneggiatura è opera di Francesco Sgrò, docente all’Accademia di Belle Arti a Reggio. Con molte immagini, interpolazioni video, e quattro voci narranti, Giusva Branca, Adriana Cuzzocrea, Francesca Russo, e lo steso regista.
Una proposta degna di nota se non altro perché è una prima presa di coscienza di questo poema di grande rilevanza storica, e anche poetica. Che potrebbe essere servito di ispirazione al Boiardo e all’Ariosto, forse nell’adattamento successivo in volgare, un secolo dopo, a opera di Andrea da Barberino (lo studio delle fonti dei due poemi la trascura, ma la “Chanson d’Aspremont” resta sconosciuta anche gli studiosi). Il Sud si trascura, più che essere trascurato.
Un poema relativamente molto studiato in Francia, dove è anche edito, con notevoli commenti. Ma non in Italia, per non dire localmente – se ne è occupata, a tratti, Carmelina Sicari, laureata in  Lettere, già preside dell’ex liceo magistrale a Reggio.
Andrea Francesco Calabrese, La battaglia d’Aspromonte, hotel Centrale, Gambarie d’Aspromonte

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