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lunedì 18 agosto 2025

L’Ucraina a specchio dell’Europa, monca e debole

 “Kiev pagherà a caro prezzo la strategia fallimentare dell’Occidente per indebolire Mosca”. Siccome lo dice il premier slovacco Fico, che va bollato come “il piccolo Orbàn”, la cosa viene derisa. Ma è la verità. Soprattutto ora che lo stesso Occidente ha bisogno della Russia – o così ritiene – per fronteggiare la Cina.
L’Ucraina è stata spinta ad antagonizzare Mosca con le famose rivolte di piazza, arancioni o gialle, o comunque colorate, come vuole ora il linguaggio dei servizi segreti, fomentate e anche organizzate dall’America di Bush jr. e di Biden, il vice bellicoso dello svogliato Obama, e dalla cancelliera Merkel. E ora l’Ucraina ne fa le spese. Mentre l’Europa abbaia e gli Stati Uniti, esaurite le vecchie scorte, risparmiano sugli armamenti.
La Russia, di Putin o di chi sarà, resterà il nemico dell’Europa, invece di esserne la miniera. L’Ucraina non sarà comunque di Zelensky, il furbo saltatore sulla “rivoluzioni” arancione o gialle. E aspetterà impoverita. Di vite e di miniere. Ammessa alla carità Ue, semmai riuscirà a scombinare la corruzione che fa premio nella sua politica.
Dirlo viene bocciato come propaganda russa, ma è la situazione come è, e sarà.

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