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sabato 20 agosto 2011

Ombre - 99

Si è sempre saputo che la strage alla stazione di Bologna era legata agli accordi di transito delle armi per la guerriglia palestinese. Con o senza la collaborazione di Mambro e Fioravante. Che invece sono stati gli unici condannati, senza mai indagare i gruppi palestinesi e servizi segreti che li proteggevano. C’è un perché?
Perché non si fa un’inchiesta sulla Procura di Bologna, che scelse di proteggere il fronte palestinese? C’è un’organizzazione (intesa, accordo, fronte) per l’uso “politico” del terrorismo, come denuncia Battisti, il terrorista-scrittore – di cui il Brasile, un paese amico e democratico, è bene non dimenticarlo, riconosce le ragioni?

Prime pagine, e autorevoli commenti, di Roger Abravanel e altri, al “Corriere della sera”, dall’1 al 5 agosto per i troppi 100 e lode a un liceo di Reggio Calabria, lo scientifico Da Vinci. Che invece si scopre ora in testa a tutte le graduatorie nazionali di merito, pur essendo un liceo con 1.800 iscritti. Giornalismo? Un vero giornale sarebbe andato a vedere come si gestisce un liceo con 1.800 iscritti. O magari a far parlare i suoi tanti ragazzi “medaglie d’oro”, nazionali e internazionali.
Un vero giornale sarebbe magari andato a vedere perché nel Veneto gli studenti non sanno leggere, come si apprende dai dati comparativi che premiano il Da Vinci.

I buoni giornali non danno tregua a Renata Polverini, sia che vada alla fiera del peperoncino di Guglielmo Rositani, sia, in mancanza di meglio, se la sua scorta pretende di seguirla al ristorante. Hanno anche tentato d’incastrarla con l’affitto, e con qualche relazione, ma gli è andata buca. Tutto questo perché Polverini a sorpresa dimostra di saperci fare? Una donna, per giunta di destra. Non è possibile, ma è vero: quando si farà una storia spadoliniana dell’epoca, attraverso i giornali, una storia politica, sarà l’epoca della vergogna.

Battisti, condannato in Italia a quattro ergastoli, vive libero in Brasile. Riconosciuto nelle sue ragioni, se non assolto, dal governo e dai tribunali brasiliani. Intervistato da un settimanale brasiliano afferma di non avere ucciso né ferito nessuno. L’Ansa lo riferisce, che molti giornali italiani più o meno riprendono. Il “Corriere della sera” mobilita Gianni Santucci e Pierluigi Battista, per una cronaca e un commento, in cui di questo non c’è cenno.
Battisti sostiene di essere stato condannato in una serie di processi falsi istruiti dal Pm Spataro. Ma di questo non c’è mai traccia nelle cronache in Italia, neanche per caso. Neanche per dire che Battisti mente.

È Ferragosto e non si capisce bene. I Della Valle, nelle more della lunga corrispondenza con Moratti, il signore dell’Inter, con la quale divergono l’attenzione, o è l’estate dei signori?, scrivono una lettera aperta a Firenze: “Vogliamo un segnale dal sindaco e dai tifosi”. Altrimenti, intendono, molliamo la Fiorentina, la squadra di calcio. Un giorno. Il giorno dopo il sindaco Renzi manda una lettera aperta ai della Valle: “Firenze vi vuole bene”. Sembra da ridere e invece vuole dire: “Il progetto Castello ripartirà, me ne occupo”.
Ne parlano, in pubblico, a Ferragosto perché il Procuratore Quattrocchi è in vacanza? O il Procuratore è d’accordo? Castello è la più grossa operazione immobiliare in corso in Italia.

È capace di gestire le pressioni”: è la lode migliore che Prandelli trova per Giuseppe Rossi. Che è italiano, ma è nato e cresciuto negli Stati Uniti, lontano dal modo psicolabile del pallone italiano.

Dieci anni di appalti inutili per braccialetti elettronici, ci mancava anche questa. La giustizia è proprio corrotta. Per pochi soldi. Per appalti “politici”.

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