Ma Berlusconi è reale o
  immaginario? E se è immaginario, non sarà nietzscheano, “creato” dal “tutto è
  opinione” di Nietzsche. Poiché è di questo che si parla. Non si crederebbe. 
Non si crederebbe, ma si tratta
  di un monumento a Berlusconi, l’ennesimo, in forma naturalmente di critica,
  dissolutoria. Dice: che c’entra la filosofia con Berlusconi? Appunto: che c’entra?
  Con l’accusa a tutti gli altri filosofi di essere “populisti”. E cioè
  berlusconiani.  
Tra parentesi: chissà come rosica
  Vattimo, di cui Ferraris è allievo, ora eretico, a sentirsi dare del populista.
  Cioè berlusconiano. O le colpe degli allievi ricadono sui maestri?   
I curatori, “realisti”, si
  gloriano di aver fatto posto in questa raccolta anche a saggi dissenzienti.
  Dissenzienti è una brutta parola, ma è la meno ridicola. In realtà Ferraris
  sembra Warhol. Con Berlusconi al posto del succo della Campbell’s – iperrealismo pubblicitario. 
M.De Caro-M.Ferraris, a cura di, Bentornata realtà. Il nuovo realismo
  in discussione, Einaudi, pp. 230 € 17 
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lunedì 14 gennaio 2013
L’iperreale Berlusconi
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