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mercoledì 16 gennaio 2013

Verso un risultato siciliano

Grande fioritura di sondaggi, ogni partito se ne fa uno ogni giorno. Senza calcolare le astensioni. Che saranno il fenomeno del prossimo voto. Non escludendo un risultato siciliano – in Sicilia a fine ottobre votò meno della metà degli elettori. Solo leggermente migliore: l’Italia non è la Sicilia, non ha emigrati con la vecchia residenza, e quindi qualche percento di votanti in più si registrerà. Ma non di molto: il malumore è esteso, in più modi motivato (disoccupazione, pensioni, tasse, scandali, mazzette), e la campagna elettorale è ingessata – ha solo recuperato qualcuno dei suoi Berlusconi.
La Sicilia resta un modello anche perché non c’è una maggioranza post-elezioni. Il fatto è occultato dalla legge elettorale, che ha prodotto comunque un presidente eletto dal popolo, anche se con meno del 25 per cento dei suffragi. Ma il presidente Crocetta non può governare se non evitando, come ha fatto in queste dieci settimane, un voto, e quelli necessari ogni volta barattandoli.

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