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venerdì 21 novembre 2025

Ombre - 800

La Russia nel G8. Fra i tanti punti del piano di pace di Trump in Ucraina è quello focale: la Russia non deve marciare con la Cina.
Si può anche dire con le destre al governo si riprendono i contatti con Mosca, come fu dell’accoppiata Bush jr.-Berlusconi vent’anni fa.
 
La guerra in Ucraina non è popolare in America. Non si dice ma è così: Trump, solitamente contestato dai media su tutto, non lo è su questa voglia di “finirla”. Per la strategia Usa di fondo, del deep State, che al primo punto ha il containment della Cina. E perché – anche questo non si dice ma si sa – è stata una guerra di Biden, da vice e poi da presidente, della “famiglia Biden”.
  
“Il maggior numero di «no»”, rileva Filippo Di Giacomo, il sacerdote vaticanista, del documento varato un mese fa dalla Cei, la conferenza dei vescovi, “da discutere alla terza assemblea sinodale di novembre”, in Vaticano, “non è sulle relazioni omoaffettive, ma sulla maggiore presenza delle donne nei ruoli apicali della Chiesa italiana”.
Ma non solo italiana: “La stessa cosa era accaduta per il documento del Sinodo dei vescovi celebrato in Vaticano nell’ottobre 2024”.
 
Coro unanime di benpensanti, “la Repubblica”, “Corriere della sera”, “Sky Tg 24”, “La 7”, perfino “Canale 5”, contro la divulgazione delle strategie elettorali di Francesco Saverio Garofani, il solito giornalista-politico democristiano destinato agli altari, consigliere di Mattarella, per battere Meloni. Non una considerazione, nemmeno di Mattarella purtroppo, sulla saggezza o competenza politica di un tale personaggio, che muove la guerra a una tavolata di “romanisti”, tifosi della Roma. Che non conosce – solo invitati dal figlio di un calciatore-icona della Roma, Di Bartolomei.
 
E cosa proponeva Garofani alla cena dei romanisti? “Una grande lista nazionale di civici, “un nuovo Ulivo”. In sintonia con quanto Prodi aveva appena borbottato. Garofani consigliere di Mattarella. Di che preoccupare Schlein e non Meloni, che del partito di Garofani è la leader. Per tutto quello che ha fatto e rappresenta, da ultimo con lo spaccatutto Landini.
  
Grandi titoli, quest’anno come ogni anno, per la Commissione Europea che approva la legge finanziaria del governo – o non la approva, o la approva con riserva, oppure apre una procedura (una procedura?). Ma cosa fa la Commissione, p.es., con la Francia, che scassa sempre tutti i parametri? Anche la Germania lo fa spesso. E la Spagna, che da tre anni o quattro non fa nemmeno un bilancio, né di previsione né consuntivo, perché ha un governo senza maggioranza, e quindi
 non può andare in parlamento? È decisamente una Unione, questa Europea, un po’ scombinata.
 
Come fa la sinistra in Italia a farsi forte della Spagna? Dove il governa a guida Sanchez, teoricamente socialista, governa senza sostegno parlamentare. Non può fare alcuna legge, nemmeno quella del bilancio. E ha un presidente del governo che, benché bello e aitante, ha la moglie e il fratello sotto processo per corruzione – processi non mediatici. E ha fatto pagare un piccolo esercito di collaboratori personali, all’immagine di bello e aitante, alla propaganda, e ai sondaggi dall’erario, come membri del gabinetto?
 
Si (ri)pubblicano – si ripubblicheranno – negli Stati Uniti enormi quantità di “carte” Epstein, il finanziere e magnaccia pedofilo. Che si presentano come se incriminassero Trump, cosa non possibile (l’avremmo già saputo). Ma questo non importa. Importa rimestare, confermare il pubblico che i suoi rappresentanti politici puzzano. L’antipolitica sembra il sigillo di America ed Europa. A Occidente di quale Oriente? Democrazia? Verità? Libertà?
 
Il “Corriere della sera” fa la sua campagna contro Trump intervistando un giornalista americano, Tom Nichols, che figura essere stato anche politologo in qualche università remota. Il quale non sa che dire, ma lo dice. Presentato come editorialista di “The Atlantic”, dove in effetti per un anno, almeno un anno, ha scritto ogni giorno online 10.000 parole contro Trump. Poi la rivista, mesi fa, lo ha sostituito.
 
In alternativa, il “Corriere della sera” dà la parola a Michael Wolf, altro giornalista Usa, una sorta di “specialista Trump”, con una “biografia non autorizzata” nel 2018, piena di tutti i pettegolezzi, e podcast con un’altra mangiatrump, Joanna Coles del “The Daily Beast”, il quale si era fatto confidente e informatore di Epstein, quando già era condannato. Come mai? “Si fa per ingraziarsi qualcuno che poi vi aiuterà nel vostro lavoro”. E questo fa l’autorità dei media in America.
La democrazia in America deve molto a Tocqueville. 
 
“Ci si sposa sempre meno, ma divorziare è un’odissea”. A Roma ci vogliono tre anni, calcola il “Corriere della sera-Roma”, ma lo stesso probabilmente anche altrove: la legge Cartabia stabilisce in tre mesi il periodo massimo per comparire in Tribunale, a Roma si va a sei mesi, e anche a nove.  Roma ha solo la colpa di raddoppiare il “tempo prevedibile” di definizione dei procedimenti, a 800 giorni. Contro una media nazionale di 460 giorni, un anno e mezzo.
 
L’Ami, Associazione Matrimonialisti Italiani calcola che il 60 per cento dei femminicidi sono di donne “in fase di separazione”. Ma poi il presidente dell’Ami, avvocato Gassani, spiega che “solo a Roma oggi ci sono 90 mila padri che vivono in povertà quasi assoluta. E dormono in auto o sono tornati dai genitori, mangiano alle mense dei poveri, perdono il rapporto con i figli”.
 
Si discute dei “ricchi” in Italia - con 1.500 euro al mese, irride Meloni. Di fatto lo stipendio netto medio in Italia è di poco superiore, 1.600 euro. E di poco superiore alla “nuova” Europa: Malta, Polonia, Lituania, Croazia, Grecia, Romania. Ma meno che in Spagna, e molto meno che in Francia, Belgio, Inghilterra e Germania – la metà dell’Olanda, un quarto della Svizzera. E però le seconde case e i consumi durevoli, auto, elettrodomestici, dispositivi elettronici, ristorazione e turismo dicono l’Italia un Paese ricco – per questo periodicamente invidiato-biasimato dai tedeschi, che guadagnano in media 2.800 euro al mese, ma nulla al confronto nei consumi.
Tutto economia in nero non è. Le statistiche del reddito non conteggiano il risparmio, il patrimonio – la “famiglia”, il grande negletto di questa “economia di mercato”.
 
Questo paese” invece che “l’Italia” accomuna Schlein a D’Alema - anche Occhetto lo diceva. Non si può dire che il Pd manchi d’identità.

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