martedì 7 ottobre 2025
La Grande Madre è la Nonna
Spassosa ricostruzione della nonna materna, con la quale Trevi ha passato le estati fino al 1985 o al 1987, quindi per oltre vent’anni, in Calabria, in un paese di mare, in una casa con un grande giardino, in mezzo al paese. “Come certe ragazzine”, è l’incipit – quela che “iniziano a raggiare …. nel giro di un’estate” – “mia nonna diventò bellissima dopo gli ottanta”. Nella stessa vena il seguito. Che è in realtà la storia materna di Trevi, dopo quella del padre e della casa del padre, “La casa del mago” (e quella degli amici morti presto, Rocco Carbone e Pia Pera, “Due vite”). Una storia di donne, tutte formidabili: la trisavola che si mise con un brigante, quello che l’aveva vendicata uccidendo l’assassino di suo marito, generoso e pio medico dei poveri; la bisnonna che girava con la pistola nella borsetta, quella che si era comprata quando si era invaghita del futuro marito, per paura che qualche malintenzionata glielo rubasse – questa è “longilinea” e “magra” come la madre, e altrettanto autoritaria. Il conte è un vero conte, nobiluomo napoletano, mite e mingherlino, cultore dei Borboni, finito in paese, si presume, con servo-padrone molto gay, che incontra la nonna per chiedere un favore (poter attraversare il giardino nella quotidiana passeggiata da casa al mare): ne diventerà la compagnia quotidiana. Una liaison che culminerà in un sontuoso ricevimeno verso Eboli di vera nobiltà napoletana, nel quale la nonna farà una sorta di tardivo debutto.
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