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mercoledì 8 ottobre 2025

Renzi a Cosenza – o uno scandalo giudiziario

Succede in Calabria, e quindi non fa notizia, ma il processo-non processo a carico di Occhiuto, presidente uscente e rientrante della Regione, ha tutte le apparenze di uno scandalo. Una notizia di reato non seguita da imputazioni specifiche. A opera di giudici, il Procuratore capo e i due sostituti, che vantano – vantavano fino a qualche tempo fa – fede o affiliazione “renziana”.
Si sa come vanno le cose, questi legami si negano ma si cercano, per la carriera (non è colpa dei giudici se le nomine sono politiche, etc. etc.). La Procura di Cosenza è in debito con l’uomo più potente d’Italia per un quinquennio, fino al 2017 o 2018, presidente del consiglio, segretario del Pd, “rottamatore” dei politici ultracinquantenni. Poi in bassa fortuna ma specializzato nel far cadere i governi – o almeno lui così si pensa. Ex critico della giustizia politica nel caso dei suoi genitori, e dei suoi colloqui alle stazioni di servizio sull’autostrada. Giustizialista con Occhiuto, con due liste al voto, e probabilmente nemmeno un consigliere sui trenta eletti.
Renzi in Calabria vanta un “clamoroso risultato”, dice l’Istituto Cattaneo, che studia il voto e i flussi di voto: riuscì a invertire nel 2014 la tendenza che vede i calabresi votare per il centrodestra alle regionali, dopo aver votato per il centrosinistra alle politiche e alle europee: conquistò la Calabria. Ora, in bassa fortuna, tenta anche la lui la pista giudiziaria?
Sarebbe la parte succulenta di un voto di fatto senza storia, e senza gran peso specifico. Ma non  è nemmeno citato nelle cronache politiche, fra le tante dichiarazioni, interviste e lunghe pagine su 
Renzi a giorni alterni nei media mainstream.


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