domenica 5 ottobre 2025
Ombre - 794
Venerdì nelle scuole ha scioperato il 7 per cento, nella
sanità l’1,8. Cioè, non si dice ma si sa, gli ex bidelli, ora “collaboratori
scolastici”, e i portantini. Che sono andati in campagna – son tutti abruzzesi
o altolaziali. In compenso, frotte di genitori furenti per non sapere come
organizzare la giornata dei figli. Politicamente cioè, fatta una sommatoria, un’autocastrazione.
Solo per fare pubblicità a Landini – fa “andare in tv” Landini.
Landini indiceva scioperi a gogò alla Fiat
quando era gestita da Marchionne e rinnovava gli impianti – a Pomigliano e a
Melfi fu sconfessato ai referendum, gli votarono contro. Non ne ha fatto
nessuno dacché Fiat-Stellantis ha ridotto la produzione in Italia, ora a un
terzo, poco più di 300 mila vetture. Niente. E nessuno che lo rilevi, solo
Calenda in breve sul “Foglio”.
Questo Landini è solo un “fenomeno”
mediatico, creatura di “La 7” e “la Repubblica”, di Cairo e Elkann. Ma i due
sostengono la sinistra, o non saranno agenti provocatori?
Caratteristicamente, sul settimanale di “la Repubblica”
epistolografi e Aspesi discutono di (criticano) un film che non hanno visto, “La
voce di Hind Rajab” - sicuramente non Aspesi, 96nne, che non ama uscire, né mostra
di averlo visto un Orrù che scrive ogni giorno al giornale. Discutono della stroncatura
del film di un’altra giornalista, Mancuso. Caratteristicamente perché questa sinistra
si parla a occhi chiusi. Come le vecchie zie.
“Il Venerdì di Repubblica” schiera una
radio libera di Panama contro Trump. Con un servizio firmato. Una radio di Panama.
“Animata in larga parte da giornalisti
indigeni e meticci”.
“La negazione e il non voler vedere sono due fenomeni
tipici delle società coinvolte in genocidi”, Omer Bartov, storico, israeliano,
studioso della Shoah. Questo è vero, in questo l’Israele di Netanyahu
differisce poco dalla Germania anni 1938-1945. Il mondo fuori, anche ebraico, è
in subbuglio, Israele ha al governo Netanyahu, con Smotrich e Ben Gvir - due processati,
e anche condannati, nella stessa Israele, per terrorismo (compreso l’assassinio
del primo ministri Itzak Rabin).
La premier – “ministro di Stato” - danese Frederiksen vede
droni in massa da qualche tempo, E sa anche che sono russi. È la stessa che due
anni fa non sapeva che gli ucraini facevano saltare il supergasdotto Germania-Russia
lavorando alacremente attorno all’isola di Bornholm, rinomato centro ittico e
turistico – “l’isola del sole” – non lontano da Copenhagen. Forse è un bene che
l’Europa non sia federalista – non decida a maggioranza. Non fino a che ci saranno
dei governi nazionali.
Frederiksen, presidente semestrale della Ue, riceve altezzosa
a Copenhagen Meloni, un po’ perché lei è alta e Meloni bassa, ma soprattutto perché
lei è socialista e Meloni (neo)fascista. Ma non si saprebbe dire di fatto chi è
socialista in questa Europa e chi fascista. Un socialismo bellicoso, per non
sapere che altro fare, è un brand inatteso – di un socialista, a vedere,
anche donna (diceva che le donne al governo ci salvano dalla guerra).
Il “Corriere della sera-Roma” intitola
in grande: “La Capitale di pastiche e cocaina – Fiumi di droga nella Capitale”.
Poi si va a vedere le percentuali del 2024 sul 2023, dei sequestri, e tutte le
droghe sono in forte calo, eccetto le pasticche. Non è nemmeno cupio dissolvi,
la Roma e la Lazio del calcio sono fortemente osannate: è non saper che dire.
Se non c’è scontro di bande, accoltellamento all’uscita dalla disco, uno scandalo
di letto o di soldi, un terremoto, la città non esiste.
“Tasse, il 43 per cento non paga l’Irpef. E il 12 per
cento versa 26 euro l’anno. L’ex sottosegretario al Welfare Brambilla: “È credibile
che quasi la metà dei cittadini viva con 10 mila euro?”. Credibile no, ma per
le Entrate sì – loro che c’entrano, sono passacarte.
La Juventus, il club di John Elkann, ha speso nella gestione
Giuntoli-Motta un anno fa quasi 200 milioni, per comprare calciatori - nel mentre
che lasciava andare per niente Rabiot, il centrocampista più richiesto in Europa.
Indebolendo e non rafforzando la squadra. Con la nuova gestione ha speso 80 milioni,
per quattro calciatori che non fa giocare, e in sette-otto partite hanno segnato
in tutti un gol. Tutti errori non sono. In compenso sono state pagate, tra Giuntoli
e la nuova gestione, commissioni da 10 e 12 milioni di euro a tre o quattro procuratori.
C’è un mercato dei procuratori, con sfioramenti e elargizioni - anche nelle cessioni semigratuite di Grandi Giovani, Hujsen, Soule? Sì, sicuramente.
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