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domenica 5 ottobre 2025

Ombre - 794

Due economisti sul “Sole 24 Ore”, Buti e Messori, non si capacitano sul dollaro che si deprezza ma senza intaccare la fiducia degli investitori, sempre attaccati all’America, ai suoi Treasury, alle sue Borse, e alle sue banche. Mentre è l’esito della tattica di Trump, al fondo degli innumerevoli annunci e controannunci: ripetere il successo di Reagan del 1985 con l’accordo del Plaza, rendere l’America più competitiva, e farne pagare il costo ai concorrenti imbattibili, allora il Giappone, oggi la Cina – l’Europa? don Abbondio, “un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”.  


L’Inps, solitamente cauto e affidabile, pubblica come dato statistico reddito medio lordo dei giornalisti dipendenti a 32.770 euro nel 2022 e a più del doppio l’anno dopo, 68.280. Questo nella categoria “iscritti Inps”. Nella categoria “ordini professionali” il giornalista dipendente aveva nel 2022 un reddito medio lordo di ben 67.000 euro. Quando si entra nel terreno delle Entrate (tasse) non si capisce più niente.

Venerdì nelle scuole ha scioperato il 7 per cento, nella sanità l’1,8. Cioè, non si dice ma si sa, gli ex bidelli, ora “collaboratori scolastici”, e i portantini. Che sono andati in campagna – son tutti abruzzesi o altolaziali. In compenso, frotte di genitori furenti per non sapere come organizzare la giornata dei figli. Politicamente cioè, fatta una sommatoria, un’autocastrazione. Solo per fare pubblicità a Landini – fa “andare in tv” Landini.

Landini indiceva scioperi a gogò alla Fiat quando era gestita da Marchionne e rinnovava gli impianti – a Pomigliano e a Melfi fu sconfessato ai referendum, gli votarono contro. Non ne ha fatto nessuno dacché Fiat-Stellantis ha ridotto la produzione in Italia, ora a un terzo, poco più di 300 mila vetture. Niente. E nessuno che lo rilevi, solo Calenda in breve sul “Foglio”.

Questo Landini è solo un “fenomeno” mediatico, creatura di “La 7” e “la Repubblica”, di Cairo e Elkann. Ma i due sostengono la sinistra, o non saranno agenti provocatori?

Caratteristicamente, sul settimanale di “la Repubblica” epistolografi e Aspesi discutono di (criticano) un film che non hanno visto, “La voce di Hind Rajab” - sicuramente non Aspesi, 96nne, che non ama uscire, né mostra di averlo visto un Orrù che scrive ogni giorno al giornale. Discutono della stroncatura del film di un’altra giornalista, Mancuso. Caratteristicamente perché questa sinistra si parla a occhi chiusi. Come le vecchie zie.

“Il Venerdì di Repubblica” schiera una radio libera di Panama contro Trump. Con un servizio firmato. Una radio di Panama. “Animata  in larga parte da giornalisti indigeni e meticci”.
Ma, poi, quanto larga la “parte” – e “indigeni” a Panama?

“La negazione e il non voler vedere sono due fenomeni tipici delle società coinvolte in genocidi”, Omer Bartov, storico, israeliano, studioso della Shoah. Questo è vero, in questo l’Israele di Netanyahu differisce poco dalla Germania anni 1938-1945. Il mondo fuori, anche ebraico, è in subbuglio, Israele ha al governo Netanyahu, con Smotrich e Ben Gvir - due processati, e anche condannati, nella stessa Israele, per terrorismo (compreso l’assassinio del primo ministri Itzak Rabin).

La premier – “ministro di Stato” - danese Frederiksen vede droni in massa da qualche tempo, E sa anche che sono russi. È la stessa che due anni fa non sapeva che gli ucraini facevano saltare il supergasdotto Germania-Russia lavorando alacremente attorno all’isola di Bornholm, rinomato centro ittico e turistico – “l’isola del sole” – non lontano da Copenhagen. Forse è un bene che l’Europa non sia federalista – non decida a maggioranza. Non fino a che ci saranno dei governi nazionali.

Frederiksen, presidente semestrale della Ue, riceve altezzosa a Copenhagen Meloni, un po’ perché lei è alta e Meloni bassa, ma soprattutto perché lei è socialista e Meloni (neo)fascista. Ma non si saprebbe dire di fatto chi è socialista in questa Europa e chi fascista. Un socialismo bellicoso, per non sapere che altro fare, è un brand inatteso – di un socialista, a vedere, anche donna (diceva che le donne al governo ci salvano dalla guerra).

Il “Corriere della sera-Roma” intitola in grande: “La Capitale di pastiche e cocaina – Fiumi di droga nella Capitale”. Poi si va a vedere le percentuali del 2024 sul 2023, dei sequestri, e tutte le droghe sono in forte calo, eccetto le pasticche. Non è nemmeno cupio dissolvi, la Roma e la Lazio del calcio sono fortemente osannate: è non saper che dire. Se non c’è scontro di bande, accoltellamento all’uscita dalla disco, uno scandalo di letto o di soldi, un terremoto, la città non esiste.
A Roma si accoltellavano regolarmente, negli stornelli e nei racconti di viaggio, all’uscita dalla cantina.  

“Tasse, il 43 per cento non paga l’Irpef. E il 12 per cento versa 26 euro l’anno. L’ex sottosegretario al Welfare Brambilla: “È credibile che quasi la metà dei cittadini viva con 10 mila euro?”. Credibile no, ma per le Entrate sì – loro che c’entrano, sono passacarte.

La Juventus, il club di John Elkann, ha speso nella gestione Giuntoli-Motta un anno fa quasi 200 milioni, per comprare calciatori - nel mentre che lasciava andare per niente Rabiot, il centrocampista più richiesto in Europa. Indebolendo e non rafforzando la squadra. Con la nuova gestione ha speso 80 milioni, per quattro calciatori che non fa giocare, e in sette-otto partite hanno segnato in tutti un gol. Tutti errori non sono. In compenso sono state pagate, tra Giuntoli e la nuova gestione, commissioni da 10 e 12 milioni di euro a tre o quattro procuratori. C’è un mercato dei procuratori, con sfioramenti e elargizioni - anche nelle cessioni semigratuite di Grandi Giovani, Hujsen, Soule? Sì, sicuramente.

O, più paradossale, strana?, la campagna acquisti del Liverpool in estate, campione d’Inghilterra, che ha speso mezzo miliardo per tre o quattro calciatori, con i quali ha infilato una serie di sconfitte, quale da tempo non ricordava. Cui bono? I procuratori hanno residenze fiscali inaccessibili e  incontrollabili, e quindi non si può sapere dove vanno in realtà le provvigioni. Ma le società non vigilano? Non licenziano i dirigenti-scandalo? No si rifanno su questi dirigenti? Le federazioni non pongono tetti? Porrebbero anche vigilare, un poco.

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