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Cronache dell’altro mondo – di pace e bene (362)
L’approvazione del primo passo del piano di pace di Trump da parte di Israele
è ventuta per un imprevisto empito di commozione. Lo raccontano Isaac Stanley-Becker
e Vivian Salama sul sito dell’antitrumpiano “The Atlantic”:
“Prima che il governo israeliano approvasse la prima fase dell’accordo
di pace con Hamas orchestrato dagli emissari del presidente Trump, il ministro intransigente
Itamar Ben-Gvir aveva espresso la sua frustrazione. Solo il giorno prima aveva
guidato un gruppo di ebrei in preghiera sul Monte del Tempio, il luogo focale
di Gerusalemme che ospita anche la Moschea di Al Aqsa, e aveva invocato la «vittoria
totale» a Gaza….
“Alla riunione, su invito di Netanyahu, erano presenti sia Jared
Kushner, genero del presidente, sia Steve Witkoff, amico e inviato speciale di
Trump. Erano arrivati in Israele dall’estremità meridionale del Sinai, in
Egitto, dove mercoledì avevano elaborato un documento di una sola pagina che
sintetizzava i termini di un cessate il fuoco e di uno scambio di prigionieri,
che potesse soddisfare sia Israele che Hamas.
“Ben-Gvir si rivolse ai due americani e disse loro che non avrebbe mai
accettato un accordo… che libera detenuti palestinesi per atti di violenza
contro cittadini israeliani inermi, e potrebbe in seguito portare all’amnistia per
un gruppo terroristico responsabile dell’attacco più mortale nella storia del
Paese. Witkoff, un investitore immobiliare newyorkese scelto da Trump per
risolvere alcuni dei conflitti più complessi al mondo, rispose raccontando loro
di aver perdonato la famiglia dello spacciatore responsabile della vendita dell’OxyContin
che ha tolto la vita a suo figlio. L’inviato sembrava sull'orlo delle lacrime,
ci hanno riferito due persone a conoscenza della conversazione. Ben-Gvir rimase
impassibile, affermando che la differenza era che Hamas non si era pentita.
Alla fine, il governo israeliano ha approvato le prime fasi del piano di
Trump: il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane e la restituzione di tutti
gli ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi.
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