Cerca nel blog

sabato 11 ottobre 2025

Toni Morrison, che impose gli scrittori afro

Toni Morrison scriveva denso e impegnativo, ma agli autori che curava come redattrice di Random House consigliava linguaggi semplici, leggibili da un vasto pubblico: privilegiava gli aspetti commerciali, specialmente nei debutti. Senza nulla togliere ai debuttanti “autori”, che invece proteggeva in casa editrice con le direzioni commerciali – una lunga lista di autori afroamericani affermati curati inizialmente e imposti da lei viene fatta. Ma sì ai personaggi di cui curava, con insistenza, volte con insofferenza, le autobiografie: Angela Davis, Muhammad Alì, Huey P. Newton. Invece proteggeva i suoi scrittori, se neri e giovani, dalle strategie pubblicitarie e commerciali della casa editrice.
Un lungo saggio, in forma di recensione di “Toni at Random: The Iconic Writer’s Legendary Editorship”, la storia editoriale di T. Morrison, di Dana A. Williams. Morrison lavorò alla Random House nei suoi quarant’anni, per una dozzina d’anni, dal 1972 al 1983 (dieci anni prima del Nobel). Unica redattrice afroamericana.
“Oggi conosciamo Morrison per la sua scrittura iconoclasta, che le valse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1993 e consolidò saldamente il suo posto nel canone letterario americano. Tuttavia, Toni at Random sottolinea il fatto che la scrittura di Morrison fu molto più di un risultato individuale. Nel pieno del Black Arts Movement, Morrison fu una dei tanti scrittori che ampliarono le possibilità di ciò che la letteratura nera poteva essere e fare. Il suo più grande riconoscimento negli anni Settanta e Ottanta fu la sua capacità di aprire le porte dell'accesso istituzionale alla comunità di scrittori a cui apparteneva. La capacità di Morrison di pubblicare scritti neri innovativi dipendeva dalla sua capacità di proporre i libri al caporedattore della Random House, James Silberman, e poi di commercializzarli sia al pubblico nero che a quello bianco”.
Un caso viene raccontato esemplare del modo di fare di Morrison in casa editrice, e del suo successo.
“Forse la più riluttante a impegnarsi in pubblicità per vendere i suoi libri fu Gayl Jones, che aveva solo 25 anni quando il suo primo romanzo, Corregidora (1975), fu pubblicato con grande successo di critica….. Nonostante (o forse proprio a causa) dell’estrema timidezza di Jones, Morrison si impegnò ancora più duramente del solito per ottenere blurbs da affermati scrittori neri – tra cui James Baldwin e Alice Walker – e si unì a Jones per interviste a sostegno di lei”. Il rapporto si dovette interrompere per le intromissioni dell’agente di Jones, “poi diventato suo marito, Robert Higgins, che Morrison considerava instabile e autoritario. Senza gli sforzi pubblicitari di Morrison, l’attenzione della critica si spense e Jones cessò di pubblicare per due decenni dopo il suicidio del marito nel 1998. La pubblicazione del romanzo Palmares (2021), iniziato sotto la direzione di Morrison alla fine degli anni ‘70, inaugurò una recente rinascita nella sua carriera e un ritorno ai riconoscimenti ottenuti con il suo primo romanzo”.
Marina Magloire, 
“To Free Someone Else”: Toni Morrison the Book Editor, “The Nation” 7 ottobre (leggibile anche in italiano)

Inizio modulo

Nessun commento: