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venerdì 2 maggio 2008

Il Sessantotto? Ma è Berlusconi

In clima di rievocazioni del Sessantotto c’eravamo scordati l’essenziale: il Sessantotto è Berlusconi! Da destra, ma l’effetto, l’attesa, è la stessa: che ci liberi dal Pci, dai resti del Pci che, per quanto ammuffiti, sono catene ferree nel compromesso storico con le sacrestie. Catene delle coscienze, e anche delle tasche. Per mantenere le quarte file dell’ex Partito e delle anime del Purgatorio. Che altrimenti non avrebbero ragione d’essere, non a sinistra.
C’è letizia nelle strade in attesa dell’abolizione dell’Ici la prossima settimana. Sproporzionata al risparmio atteso, un centinaio di euro, ma il governo esordisce con un gesto di libertà. Teatrale, nel Palazzo Reale di Napoli dove il governo si trasferirà in limousine, con le sirene della Polizia stradale. Contro gli speculatori che nell’infernale 1992 inflissero questa e altre “tasse sul macinato” agli italiani per fare liberamente i loro turpi interessi, anche politici – c’era una letteratura sull’iniqua Italia che imponeva “imposte sul sale” e “tasse sul macinato”, dimenticata? “Silvio ci toglierà questo e quello”, si dice. Che è follia. Appunto. Se è lecito sognare.

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