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martedì 30 marzo 2010

La tv è dei quaresimalisti

Usavano negli esercizi spirituali di Loyola e nella vecchia Quaresima i predicatori di terrore. Che ora non ci sono più in chiesa, ma si ritrovano, senza stola né la tonaca ma perfettamente riconoscibili, sulla tv nei programmi d’informazione. Stesse occhiaie, stessa saliva agli angoli della bocca, e una sola parola: morte a voi. Dei diavoli nemmeno mascherati: vogliono scene chiuse, colori cupi, toni gravi, applausi disperati e non gaudiosi.
Berlusconi li teme perché pare, nei suoi sondaggi, che spingano a votargli contro. Invece, ormai è dimostrato, spingono all’antipolitica: a non votare, oppure a votare Grillo o Di Pietro, le ciccioline di quest’epoca cupa. Spingono cioè la gente a tagliarseli, come se avesse altro modo di contare che la politica. Lasciando in realtà il campo libero a Berlusconi.
Della loro natura, possente e sterile come il peccato, sono compartecipi naturalmente i Grillo e i Di Pietro. Destinati a finire a ogni Pasqua. Che è, bene o male, il voto: si vota ancora infatti, malgrado la feroce antipolitica della Rai e dei maggiori giornali, e ogni voto è bene o male una scelta, e implica un governo, che bene o male governa. Più male che bene, per demeriti propri, della politica, oltre che dell’antipolitica. Ma questo è un altro discorso.
Gli esercizi spirituali sono stati sempre in sospetto nella chiesa, per il troppo parlare che vi si fa della morte. Un sospetto che poi ha colpito la stessa Quaresima. La chiesa si è da tempo resa conto che il terribilismo colpisce i più deboli, e lascia quindi più forti i forti. Ritorna ora laico nelle tribune tv, ma gli effetti sono gli stessi.

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