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martedì 27 marzo 2012

Ombre - 124

All’improvviso, da Seul o dove altro si trova nell’Estremo Oriente, i giornali di Lor Signori fanno litigare Monti con i partiti. Con Bersani, con Cicchitto, con chi capita. In forme anche sprezzanti, senza la vaselina cui il professore ci aveva abituati. E dopo che lo stesso professore aveva varato la controriforma del lavoro col disegno di legge, in omaggio al Parlamento e ai partiti. Stanno per finire i sei mesi di vita che il partito della crisi concede ai governi?

Cambia allenatore Moratti dell’Inter, il diciannovesimo in sedici anni. Ventuno volte nello stesso periodo (un paio li ha ripresi). Più dei caratteriali Zamparini e Cellino. Ma ha solo comprensione e anzi ammirazione dalla “Gazzetta dello Sport” e dal “Corriere della sera” – “il Sole 24 Ore” ha pure una cliccatissima galleria fotografica dei suoi allenatori. La società non c’entra, i contratti, gli acquisti-cessioni, la colpa se la squadra va male è solo dell’allenatore. Milano è impermeabile.

Un “non” omesso, un refuso, cambia la sentenza della Cassazione su via Rasella, argomenta Zeno Zencovich sul “Sole 24 Ore” domenica, se fosse un atto di resistenza oppure di terrorismo.
Il giurista della comunicazione ci scherza su – è un errore materiale, rimediabile. Ma si accorge che la storia, molta storia dell’Italia, è da qualche tempo lasciata alle sentenze. Gli storici contemporanei si fermano all’8 settembre – e ancora di malavoglia.

Camusso che si spancia di risate con Monti. A pranzo al Villa d’Este, l’albergo più bello e caro d’Italia. Camusso al timone, più grande di lei, di una barca a vela, “sua grane passione”. Con due foto il “Corriere della sera” domenica, giorno del signore, annienta tutti gli scioperi generali che Susanna Camusso possa avere in mente. Per caso.

La riforma del diritto del lavoro non è definita, il governo non ha deciso, non c’è un disegno di legge, nemmeno una bozza, ma l’Ue dice: è la riforma che volevamo. Ma chi è questa Ue? Che sa quello che non sappiamo.

Ibrahimovic, come tutti gli zingari solitari, ha degli scatti d’umore. E così a un’intervistatrice che l’importuna dice: “Ma va’ a casa a cucinare”. Horribile dictu. La “Gazzetta dellao Sport” e il “Corriere della sera” lo rimproverano: una frase sciocca. Per Sabelli Fioretti è “una frase così sciocca che sembra presa dall’armamentario maschilista del secolo scorso” - del Novecento?
Non ci si può più arrabbiare, dunque. O non è maschilista “difendere” la domanda “innocua” della “inviata” di Sky? Perché un’inviata di Sky dovrebbe fare domande innocue?

Fruttero & Gramellini, “La Patria, bene o male”, a p. 324 scrivono della vittoria elettorale di Berlusconi nel 1994: “Gli dà una mano anche la magistratura, che indaga a tappeto le sue aziende, arresta il fratello Paolo e alla vigilia del voto perquisisce la sede di Forza Italia, consentendogli di presentarsi agli italiani come un perseguitato” La magistratura complice del complotto berlusconiano, bisognava pensarci.
Stiamo parlando di giustizia, ma non importa: anche Fruttero alla fine s’è arreso.

Vittorio Ravà, direttore generale e amministratore delegato del Casinò di Venezia, già responsabile della comunicazione di Fiat Auto, Benetton, Publikompass, e vice-presidente dell’Upa (Utenti pubblicità associati), scrive al “Corriere della sera” per documentare il crolo dei consumi. Il giornale taglia la lettera, e la confina alla rubrichetta “Interventi & Repliche”. Non bisogna disturbare il manovratore.

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