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sabato 12 luglio 2008

La sinistra europea a piazza Navona

L’ultimo progetto della sinistra è stato la riduzione dell’orario di lavoro. Nel mezzo già della globalizzazione, con milioni di posti di lavoro cancellati dalle masse asiatiche a un dollaro l’ora, per quattordici ore al giorno, per sei giorni la settimana. La cecità è indubbia. Effetto della caduta del Muro, dell’orfanaggio comunista? Forse in Italia, dove il partito Democratico è nato togliattiano, nel 2007. Ma in Europa? In Francia è forse l’effetto dell’insolenza. Ma altrove? La presunzione è dura a morire della superiorità intellettuale, detta sociale, che si perpetua nella difesa dei privilegi di Stato – lo Stato la sinistra in Europa suppone al riparo dal mercati, non ha mai studiato i sacri testi.
L'eclisse della sinistra si può dirla un fatto di cicli: oggi governa la destra, domani il pendolo dell’elettorato andrà a sinistra. Se non altro per correggere gli errori della destra. Ma il ciclo politico vero è da qualche tempo di crisi e trasformazione. Fasi nelle quali la sinistra è indicata a governare, essendo antibellicista e innovatrice. La sua eclisse è in realtà anticiclica.
La sinistra in Europa è in deficit di idee su tutti e tre problemi dell’epoca: il reddito (il lavoro, il salario, la pensione), il carovita, e l’immigrazione clandestina. È anche ai minimi storici, a meno del 30 per cento, ovunque in Europa, compresa la Spagna. La difesa delle superpensioni parla da sé, in Francia, in Germania, in Italia. L’immigrazione clandestina è una tragedia, pure mafiosa - proteggerla non è concorso esterno con la mafia? E ora si fa scudo con l’antiberlusconismo, anche in Europa.
Sembra ridicolo, è impossibile dirlo prima che pensarlo, ma è così. La sinistra in deficit di idee e di voti si comporta, anche in Europa, dove non ha a proteggerla Bazoli e De Benedetti con le loro potenti trombe, come se fosse giudice unico di un potere insindacabile. È la solita italian disease, il morbo italico? O non sarà che tutti invidiano l’IdV, l’Italia dei Vuoti, che prende il gelato a piazza Navona?
Asservendo a Berlusconi la stampa, però, che in Italia è “figlia di” (giornalisti, editori, banchieri, chirurghi, e ancora del prete), la sinistra il gelato rischia di mangiarselo da solo. Non sarà che si compiace in onanismo? A meno che non ambisca menarsela coi vecchi Dc - l’“a morte Berlusconi!”, benché pronunciato da Andrea Camilleri, è voto sincero Dc.

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