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lunedì 3 gennaio 2011

La letteratura dei buoni poveri è povertà

Summa dello stile bozzettistico, per accumulo, di segnali poveri: i poveri sono anche poveri di spirito, muoiono spesso, più spesso degli altri, e vivono senza un raggio di luce, non capiscono e non parlano. A Genova e anche al tropico. Nei commerci, nei lavori del porto, nelle missioni, tra i "cannibali". Solo l'atomica riluce, assimilata al destino. Non è il vecchio neo realismo, il povero non è spiritoso, o disincantato (filosofo). Distillato dell'estetica Fetrinelli, della letteratura che la povera gente deve dire povera, il racconto è premio Strega 1999: il migliore libro di fine millennio.
Maurizio Maggiani, La regina disadorna

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