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domenica 15 giugno 2008

Si vota no all'Europa del nulla

Ci si chiede cosa non va in Europa. Perché euroentusiasti come gli irlandesi, che finalmente in Europa, in soli quindici anni, hanno potuto battere la povertà di un millennio, finalmente alla pari degli inglesi, ce l'abbiano tanto contro la costituzione europea. Ma ci si dovrebbe chiedere cosa va in Europa. Che è governata da una burocrazia insolente e stracca, cioè stupida. Da una Francia insolete e stupida. Da una Germania operosa e stupida. Per un diplomatico, e anche per un gioanlista se ce ne fossero, il mutismo della Germania è fragoroso. Già negli otto anni di Schröder. Ma di più con la Merkel. Sotto la frusta degli Usa cattivissimi, che fanno ballare il mondo a comando. Che montano l’Est Europa e il Caucaso contro la Russia. E contro la Russia hanno smontato la Serbia, dopo che l’Europa aveva smontato la Jugoslavia, con l’invenzione del Kossovo e l’ignobile guerra aerea di Clinton - l'Europa con la Russia sarebbe imbattibile.
Il referendum istituzionale sarà l’estrema prova dell’insipienza europea. Dell’Europa dei burocrati in questi vent’anni di vuoto politico, dopo Gorbaciov – il comunismo sovietico sarà stata l’unica ragione d’essere dell’“ideale” europeo, della libertà, il progresso, il socialismo, l’Occidente. L’Europa è tornata a essere la vecchia balzana che da oltre un secolo è, paurosa, fascista, traditrice.
C’è altra insipienza che votare una costituzione? Senza mediazione politica? Senza nessuno che sappia di che si tratta e lo spieghi? Perché il voto è libero e democratico… Bisogna avere molta cattiva coscienza per far credere simili sciocchezze. O non averne, né buona né cattiva. Questo è il caso dell’Europa, dei suoi governi tutti per un qualche verso con la cattiva coscienza, e di Bruxelles. Gli europei, in proprio, sono a mal partito e delusi dalla politica, che altro devono dire? Che dica sì metà o poco meno dell’elettorato è anzi un miracolo, di fronte a tanta bestialità. La politica agricola e quella monetaria sono tanto belluine che non un no all’urna ma una rivolta violenta sarebbe più che giustificata.
È un’epoca insensata per l’Europa, del grande freddo, fra i tempi calamitosi della siccità, dei ghiacci che si sciolgono ai poli, e che si penserebbero torridi, ma piove così tanto, e gli immigrati che la invadono e devastano, e tutti si litigano, per appropriarsene. Mentre magari se producesse un po’ più di grano, di carne e di latte, invece di pagare, migliaia di miliardi ogni anno, per non produrre, sarebbe un po’ appagata e farebbe anche opera di bene - vero volontariato, non quello pulcioso di chi combatte con la sua vita. Il suo segno è del resto la politica monetaria così scioccamente maltusiana – di chi volgarmente si sega le palle per far dispetto alla suocera. In dispetto col mondo, con la globalizzazione che la sua elevata coscienza morale le impedisce di riconoscere, uno legge “Le Monde” e si stropiccia gli occhi. Tra Sarkozy, Berlusconi e Zapatero – manca il tango.

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