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venerdì 23 luglio 2010

Il mondo com'è - 41

astolfo 

 Antipolitica – Contrabbanda la fine (l’abbattimento) dell’opinione pubblica. È il segno della rivoluzione italiana in corso dal 1992, che è in realtà una controrivoluzione e per molti aspetti (le carcerazioni di massa, la dissoluzione dei Parlamenti) un vero e proprio golpe, in senso tecnico: l’aggiramento, la negazione di ogni spazio alla sfera pubblica della politica. Quello che l’inglese sinteticamente chiama l’opinione pubblica perché sommariamente s’identifica con la libertà di stampa. La libertà di stampa in Italia si applica a circonvenire l’opinione. A deviarla, a comprimerla, a svuotarla quando si fosse formata, nel nome di niente – una falsa questione morale, una agitata cioè da uomini di potere oscuri, editori, giudici, sbirri. Non si può ritenere l’antipolitica il proprio dei media. O i media non sono organi della libertà d’opinione, ma strumenti affaristici, o di poteri oscuri.  

Berlusconi - 4 – Unpalatable per molti aspetti, baüscia, pappagallo, vitellone. Destinato a essere vituperato da tutti o quasi i beneficati, attrici di secondi ruoli, politici inetti. E tuttavia già una specie rara: quello che amava le donne.

Europa: a lutto con la Germania – Il purgatorio dell’Europa (o è l’inferno?) è la contemporaneità? È l’intellettualità, superba e modesta? Viviamo in un tempo di prosperità e di pace, quale il mondo mai ha avuto, nel quale le rivoluzioni si susseguono, la caduta dell’Urss, la globalizzazione, i diritti umani, e lo chiamiamo inferno. Ma è l’atto di chiamata che non è neutro. Il sentimento della decadenza è ciclico, e ha radici psicologiche profonde. Ma è definibile storicamente. La mansione critica del dire – dell’opinione, dell’intellettuale – si rapporta da qualche secolo alla filosofia tedesca. E quindi, nell’ultimo secolo e mezzo, all’eclissi di un impero che è fallito prima di nascere. Che ha conquistato Parigi, e tuttora la domina per il persistente complesso di Sadowa, ma a prezzo di dure sconfitte, per la stessa dignità dell’essere tedeschi – hanno vinto da barbari, i tedeschi, e quando hanno voluto imporci quel supremo raffinement filosofico che è la volontà di potenza si sono disintegrati. Con essi il nostro mondo: il lutto della Germania è il lutto dell’Europa. È qui che si è aperta la voragine tra l’Europa e gli Stati Uniti, due mondi contigui che non hanno più nulla in comune, malgrado la lingua. 

Kossovo: come disintegrare l’Europa (e la Cina) – Era un’arma puntata contro l’Europa (e in subordine contro la Cina), e il Tribunale dell’Aja, infeudato agli Usa, lo dimostra. L riconoscimento, non dovuto, dell’indipendenza del Kossovo, apre la strada, se necessità ci sarà, nell’ottica della pax americana, al dissolvimento di molti stati nazionali in Europa, Spagna e Belgio in primo luogo, Romania, Ucraina, paesi Baltici, Gran Bretagna. Si capisce l’errore di Scalfaro e D’Alema di fare la guerra alla Serbia in soccorso degli Usa (si diceva per i diritti umanitari, ma questo non si dice più: bisognerebbe fare la guerra al Kossovo per difendere la minoranza serba). Apparentemente si combatteva una guerra per i sacri diritti nazionali, in armonia con l’ideologia del Risorgimento, ma in una cultura e una politica poco o anti nazionale. Si dice che l’Aja statuisce per tutto il mondo, essendo un organismo Onu, ma in realtà è solo in Europa che ha un’eco legale e politica e statuisce un precedente. Con i separatismi si tiene aperta la dissoluzione dell’Europa qualora desse fastidio nel governo del mondo – e della Cina. È il senso e lo scopo dell’ideologia comunitaria: un’arma teorica creata in un paese, gli Usa, che ha gruppi linguistici ed etnici, ma nessuna minaccia di separatismo. 

Semitismo – Esiste solo, anche per gli studiosi, l’“Orientalismo” di Edward Said. La revisione della storia dopo la globalizzazione parte da quest’opera tarda (1978), tradotta peraltro solo nel 2000, che applicava all’asse Occidente-Oriente le ricerche del terzomondismo. Ma con l’effetto di cancellarlo, di cancellare un ventennio abbondante di riflessioni e di storia, “Présence Africaine”, la poesia africana di Senghor, l’“Orfeo Nero” di Sartre, o il razzismo antirazzista, l’Algeria, Fanon , le indipendenze, Alfred Sauvy, Samir Amin, Arghiri Emmanuel, P.T.Bauer. Si fa in chiave semitica? Di “primato” degli orientali vicini, israeliani e arabi.

Sessantotto - È come la nascita di Gesù Cristo: l’impero è rimasto in piedi ma nulla è stato più come prima. Per una rivolta intellettuale (morale). Buona in tutte le novità che ha portato, compreso, a suo modo, il 18 politico. È stata l’unica rivoluzione veramente popolare (spontanea)? Nell’origine, lo svolgimento, gli esiti. In Italia e in Europa – nel mondo conosciuto. 

Sigonella – Non fu ma minacciato lo scontro con i carabinieri, secondo le tardive reminiscenze dell’ufficiale che comandava i carabinieri della base. I marines erano evidentemente nella base, di stanza o aviotrasportati, ma non furono schierati. Reagan non voleva Abu Abbas, che si sarebbe preso comunque altrimenti, prima o dopo: meglio ammortizzare l’ira dei terroristi su Craxi e l’Italia, e prendersi la benevolenza degli ebrei di tutto il mondo. Sigonella fu forse un atto stupido d’indipendenza: quanto è costata a Craxi, ai socialisti, all’Italia, la protezione di un terrorista? Per di più spregevole, se non stupido.

Tecnologia – Sta mutando il tempo della storia, Che modifichi il mondo, la realtà e la sua percezione, si è sempre saputo, dal fuoco. Oggi lo modifica rapidamente e radicalmente. Il treno, l’automobile, l’aereo hanno mutato, con la velocità, lo spazio – oltre a rendere stabile per numero di morti la condizione bellica, per incidenti e esalazioni. L’elettronica sta mutando – ha mutato – la memoria, col suo immenso potenziale. Il telefonino ha reso universale la solitudine, che invece avrebbe dovuto abolire – la solitarietà, di ansia e delusioni. Nulla che l’uomo non riesca ad assorbire, il suo potenziale è necessariamente più grande della tecnica – un’altra innovazione della tecnica contemporanea è lo straordinario ampliamento della capacità di adattamento dell’uomo, alla perdita del tempo (ozio) ora in vece che alla fame, Ma con costi: ogni innovazione implica dei costi, e la sommatoria non si può fare, la tecnologia (Prometeo) è un dovere e forse una condanna. 

 Telefonino – La disponibilità totale, continua, di se stessi è fonte di ansia e delusioni. È un’offerta di se stessi non richiesta, che riduce o elimina la difesa del riserbo. Se non è sorretto dall’esibizionismo, è un denudarsi senza gioia.

 Terrore – Viene sempre con la pace. Dopo le Crociate, nella Belle Époque, dopo il Vietnam e l’Afghanistan. Non sapendo divertirsi, e invece di fare la guerra dopo che essa si è mostrata perdente, gli intelligenti uccidono gli innocenti. astolfo@antiit.eu

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