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sabato 13 novembre 2010

Giornalisti, mafiosi esterni

Su “Repubblica” Attilio Bolzoni prende l’onesta testimonianza di Giovanni Conso sulla sospensione del 41 bis nel 1993, la rivolta, e ritesse la trama del mafioso più forte e bravo dello Stato. Lui come Francesco La Licata della “Stampa”- il confidente di Ciancimino figlio nel libro “Don Vito” di Feltrinelli, che resterà a marchio dell’infamia di questi anni. Due che sanno di che si tratta, Bolzoni e La Licata: sanno chi è Ciancimino figlio e sanno perché accusa, lui mafioso accertato, lo Stato.
Ognuno è quello che vuol essere, anche concorrente in associazione mafiosa. Ma fa lo stesso impressione vedere “Repubblica” e “La Stampa” schierati per la mafia in questa folle corsa a dimostrare che Giuliano Amato, Conso, Mancino, i prefetti, i carabinieri volevano “fare la pace” con la mafia, e magari hanno ordinato l’assassinio di Falcone e Borsellino. Sì, c’è l’odio contro Berlusconi: si accredita Ciancimino figlio come testimone veritiero contro lo Stato perché poi tutto quello che dirà contro Berlusconi diventerà automaticamente vero. Ma non è così che funzionano le cose: questo è vero e proprio concorso in associazione mafiosa, non esterno. Col compito specifico di magnificare la mafia.
I ruoli sono ribaltati a Palermo. Non è la prima volta, sono almeno trent'anni che la giustizia è combattuta dal Palazzo di Giustizia, e non si saprebbe dolersene per la città, dato che non mostra di volersene liberare. Anche se questa assurda giustizia ha fatto tanti morti, Costa, Chinnici, Falcone, Borsellino tra i tanti. Ma fa male vedere grandi giornali e giornalisti turlupinati da magistrati di poca virtù come Ingroia. Che furbo tiene a galla Ciancimino figlio senza esporsi con patenti di autenticità, mentre lo vende come buono ai giornalisti. Dispiace per il giornalismo, che sia sceso a questi livelli. Per l’odio-di-sé-meridionale forse più che per l’antiberlusconismo prospettivo. Un odio-di-sé che a questo punto non è più autocritico, è solo spregevole – l’antiberlusconismo prospettivo è una copertura per andare in prima pagina: il giornalista vuole solo andare in prima pagina, e a questo fine contrabbandare il Sud che il Nord vuole è il meno.

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