Cerca nel blog

giovedì 11 novembre 2010

Il Grande Fratello al femminile

Quale che sia l’onorabilità di Berlusconi, c’è un’organizzazione che compila dossier contro di lui, il Grande Fratello che tutto vede e ascolta? La domanda va riproposta dopo che la giudice Fiorillo è uscita allo scoperto sulla storia di Ruby. Una giudice non tranquilla, anzi molto pasionaria, per così dire. Che si è messa contro il Procuratore capo di Milano e il ministero dell’Interno. Con dichiarazioni eccitate ai giornalisti che stavano in attesa al suo tribunale per un caso italo-tedesco di affidamento di minori. E con un ricorso impresentabile al Csm, giusto per fare scena. Un’uscita allo scoperto che fa balenare due orrende ipotesi. Che sia stata lei dietro le indiscrezioni (in via confidenziale dapprima al “Corriere della sera”), anonime e non molto congruenti ma giudicate attendibilissime dai giornali. Lei e non imprecisati agenti di polizia come era stato fatto dire. L’altra ipotesi è che la giudice sapesse già tutto di questa Ruby, che evidentemente non è stata per lei una minorenne fra le tante da sistemare ogni giorno. Lo sapeva come lo sapevano i carabinieri che l’avevano fermata a Genova dopo il viaggio lampo a Segrate con accompagnatore anonimo? Oppure, peggio, la memoria le è venuta tardi, dato che in un primo momento diceva giustamente “non ricordo”, nulla di eccezionale? E le è venuta a opera di chi, su promessa o minaccia di che?
C’è una filiera femminile di giudici contro Berlusconi: non vogliono che trombi, dicono che è immorale, e non si può obiettare. Ma perché agire da Spectre, sottotraccia, col veleno, e dicendo bugie? Non è invece storia da Spectre la gestione dei servizi e della sicurezza da parte di D’Alema, che presiede la commissione parlamentare che se ne occupa. L’ex fautore del paese “normale” non ha fatto nulla dal letto di Putin in qua per capire come mai tanti soldi spesi per proteggere i politici non servono a niente. Ora convoca Berlusconi a “difendersi”, senza paura del ridicolo. Con la convocazione D’Alema tenta d’infilarsi nella crisi, di far girare il suo nome. Ma questo dimostra che si è ridotto a poco: la “vecchia guardia” mostra infine tutti i suoi limiti.

Nessun commento: