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martedì 17 giugno 2014

Le “due Europe” di Sartre

Il 10 febbraio 1977 Sartre pubblicò su “Le Monde” un appello ai deputati socialisti contro la legge per l’adozione del Parlamento Europeo, con punti ancora di attualità, sulle “due Europe”. Con prosa non sua, vergata probabilmente da qualche burocrate del comitato d’azione di cui nel testo, organizzato dal partito Comunista francese, con terminologia e argomenti comunque da Germania-Est, da guerra fredda, tuttavia individuava almeno un paio di punti deboli. Eccoli:
 “Esito della crisi del 1973 e della guerra economica aperta dagli Usa contro l’Europa e il Giappone, nuovi rapporti di forza, una nuova divisione del lavoro, provocano il degrado dell’economia, la crescita della disoccupazione, la decomposizione delle strutture politiche dell’Inghilterra e dei paesi dell’Europa meridionale”
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“L’Europa che ci presentano Carter, Schmidt, Giscard e Andreotti è senza rapporto alcuno con l’internazionalismo proletario, senza rapporto con l’Europa dei lavoratori di cui sogna da un  secolo il movimento operaio occidentale. Nelle intenzioni dei suoi promotori, si tratta, al contrario, nella dinamica attuale delle forze di classe, di costruire un’Europa del capitale, che sarà necessariamente dominata dalla società multinazionali germano-americane. Un esame delle forze in presenza mostra che l’Assemblea europea eletta in tale contesto servirà soltanto da strumento istituzionale a questo dominio.
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“Un appello è stato lanciato recentemente «per un comitato d’azione contro l’Europa germano-americana e l’elezione di un Parlamento al suo servizio». Che dice questo appello? Dice che l’inflazione, la disoccupazione, il degrado monetario, la recessione non saranno risolti dai piani d’austerità lanciati dai governi dell’Europa del Sud, perché risultano necessariamente dal nuovo ordine internazionale imposto all’Europa dagli Stati Uniti e dai loro alleati della Repubblica federale tedesca.
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“L’Europa diventa una nuova America Latina. Mentre la Germania dell’Ovest è divenuta la prima potenza economica militare e politica dell’Europa, le borghesia dell’Europa del Sud si dibattono, o scivolano, in difficoltà inestricabili. È probabile che esse preferiranno sottomettersi senza condizioni alla «leadership» germano-americana”.

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