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mercoledì 9 novembre 2016

Il populismo è il fallimento della sinistra

La politica del rifiuto della politica, il cosiddetto populismo, affligge tutti gli schieramenti evidentemente, la destra come la sinistra. Ma il fenomeno monta per l’inadeguatezza della sinistra post-Muro. Piena di risentimento o\e di servilismo verso il potere, che oggi si chiama mercato - di conformismo. Col sopracciò intollerante e intollerabile da vecchi notabili, pieni di niente.
Si dice populismo ma è l’espressione del voto popolare, delle masse dimenticate. È la mobilitazione che la sinistra non sa e non vuole innescare. Arpionata agli interessi costituiti, seppure sotto forme liberali: della finanza, dei monopoli, dell’industrializzazione-corruzione di ogni istanza, dal cibo bio alla stessa anticorruzione. Affogata, quando ancora vive, nel rancore. Virginia Raggi ne è un macroesempio: una candidata da nulla è stata montata dagli ex Pci in odio a Renzi – al primo turno da soli, è al secondo turno che l’odio ha accomunato i berlusconiani.
Il populismo è un’antipolitica in cerca di una politica – in alternativa c’è l’assenteismo elettorale.
Se cavalcato dalla sinistra, non esce dall’indistinto, dal conformismo. Da quelli che si chiamavano i poteri forti, cui la sinistra europea e americana si protesta aggiogata. Della conservazione, sociale, culturale, politica. Della presunzione di superiorità, dei diritti, le strategie, i proponimenti.
Se cavalcato dalla destra, è disorientato: abbandonare l’euro? abbandonare Bruxelles? emigrare? Tanto forti nel voto, Le Pen, Grillo e Salvini non sanno – non saprebbero – che fare. 
Trump non lo sappiamo, ma forse no, forse Trump ha una politica. Ci dicono che la sua vittoria è il trionfo del populismo. Isolazionaista, razzista etc.. Ma non si vincono così nettamante le elezioni in America, un paese molto diversificato e dove il voto si combatte per mesi in mare aperto, con minacce di rivalsa. 
Berlusconi ne è stato un pallida figura in Italia perché non ha avuto coraggio – è lui stesso parte del conformismo che attanaglia la sinistra. Grillo ne è espressione più coerente, seppure anche lui conformista a sua volta: dell’improvvisazione, del web, del volontarismo (la mancanza totale di filtri).

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