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venerdì 19 giugno 2020

Appalti, fisco, abusi (175)

Intesa e Unicredit, visto da sinistra, vista da destra. Due categorie desuete ritornano alla ribalta nella guerra per procura tra le due banche maggiori sull’opa Ubi. Curiosi allineamenti. Unicredit punta sul blocco di destra, con a capo Savona (Consob), e l’Antitrust del giudice Rustichelli. Intesa su quello di sinistra, con a capo Banca d’Italia e Ivass.
 
L’Ivass, l’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni, calcola che il caro-Rc auto in Italia rispetto ai principali quattro paesi europei, Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna, è dovuto “al più elevato costo dei sinistri”. È quello che ognuno constata, a proprio danno. Ma l’Ivass non dice l’essenziale: che le liquidazioni generose si fanno, tra periti e liquidatori, col concorso del sinistrato, che divide: un segreto di Pulcinella. Che le compagnie assicurative colpevolmente non controllano né tanto meno sanzionano. Tanto pagano l’assicurato, scalando di classe, e l’insieme degli assicurati, scalando la tariffa base. Ah, l’incidentalità! Ma è dele compagnie.
 
Dice Ivass che la Rc auto in Italia è di “solo 90 euro” più cara che nel resto dell’Europa. Come se fosse una inezia. Ma è il premio prima delle tasse. Senza contare l’aggravante per l’assicurato singolo,  declassato dopo la liquidazione del “danno”.
 
L’Ivass vanta negli ultimi sei anni, cioè da quanto l’istituto è operativo, la riduzione del divario della Rc auto in Italia rispetto al resto dl’Europa “da oltre 200 e 90 euro”. Sempre al netto delle tasse. E cioè, l’Autorità di controllo che cosa faceva prima? Ribattezzata Ivass dal governo Monti, l’autorità esiste dal 1982, col nome di Isvap?
 
A lungo si è sostenuto che la Rc auto è troppo cara in Italia perché molti non la pagano. Non credibile. Molti, quanti? Milioni, centinaia di migliaia, migliaia? La stocastica dice che le proiezioni variano moltissimo in corrispondenza.
La verità è che non c’è controllo in Italia sul mercato dei servizi. Un campo di predoni, anche se investe la vita di ognuno: la luce, l’acqua, la spazzatura, il telefono, il gas, l’assicurazione obbligatoria.  


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