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Banalità del male a Gaza
Uno zio averte la Mezzaluna Rossa a Gaza che i suoi familiari,
usciti in macchina, non rispondono al telefono. Chiede di geolocalizzarli
attraverso il cellulare e intervenire se ne hanno necessità. Segue un’ura e
mezza, il tempo del film, di conversazioni con una bambina, unica superstite,
che chiede di essere salvata, dall’operatrice, che chiama mamma, dalla sua stessa
mamma, avvertita dallo zio: implora, rimprovera, insistente, ben viva. Finché
tutto tace. Dopo che l’ambulanza della Mezzaluna Rossa, che ha infine ottenuto un
“itinerario sicuro”, a pochi metri dalla bambina salta in aria, centrata da un
carro armato. Forse lo stesso che ha mitragliato la macchina già mitragliata
della bambina.
Un racconto di una tensione estrema. Con molti
aspetti non noti, di realtà inaspettate, anche in un’area di guerra senza leggi
e senza limiti. La Croce Rossa Internazionale che per ripicca da Gerusalemme
si rifiuta dare il nulla osta all’intervento (di avviare la pratica accelerata per
il via libera all’ambulanza). Israele sempre chiamato “l’esercito”, come se
fosse parte del mondo della Mezzaluna Rossa. I servizi di ambulanze mitragliati
in serie, con la scusa che non rispettano il regolamento degli interventi.
Un film che ha umiliato e irritato i filo-israeliani.
Ma forse non per quello che si sente. Per una ragione che loro non sanno – che molto
ebraismo non vuole sapere. Sì, una bambina che chiede aiuto per un’ora e mezza
e poi tace, quando il carro armato la cannoneggia, è intollerabile. Ma quel che
disturba del film, inavvertitamente?, è la “banalità del male”, nel senso di
Hananh Arendt. Gli “ordini” eseguiti e coperti da “persone normali”, con
procedure “normali”, in una guerra che è sempre “giusta”. Una banalità –
ordinarietà - che il mondo ebraico ha in prevalenza rifiutato e contestato alla
Arendt per Eichmann, ma è quello che è – quando si è entrati nella logica dello
sterminio, naturalmente. Non è da presumere malvagità o speciale cattiveria nell’equipaggio
del carro armato che mitraglia la bambina e fa saltare in aria l’ambulanza –
non è vero che i carri armati sono ciechi, dall’interno si vede si vede tutto
all’esterno, con precisione, meglio che a vista, agli infrarossi, ogni essere
umano, ogni forma esterna. La CRI che si offende e non fa le pratiche. Un intervento
di urgenza – a che altro servono le ambulanze – soggetto a un iter autorizzativo
complesso e lungo. Un equipaggio di ventenni appena arrivati dalla vita civile
che mitraglia tutto quello che vede. Senza colpa per nessuno – l’irresponsabilità.
Kauther ben Hania, La voce di Hind Rajab
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