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domenica 28 settembre 2025

Banalità del male a Gaza

Uno zio averte la Mezzaluna Rossa a Gaza che i suoi familiari, usciti in macchina, non rispondono al telefono. Chiede di geolocalizzarli attraverso il cellulare e intervenire se ne hanno necessità. Segue un’ura e mezza, il tempo del film, di conversazioni con una bambina, unica superstite, che chiede di essere salvata, dall’operatrice, che chiama mamma, dalla sua stessa mamma, avvertita dallo zio: implora, rimprovera, insistente, ben viva. Finché tutto tace. Dopo che l’ambulanza della Mezzaluna Rossa, che ha infine ottenuto un “itinerario sicuro”, a pochi metri dalla bambina salta in aria, centrata da un carro armato. Forse lo stesso che ha mitragliato la macchina già mitragliata della bambina.  
Un racconto di una tensione estrema. Con molti aspetti non noti, di realtà inaspettate, anche in un’area di guerra senza leggi e senza limiti. La Croce Rossa Internazionale che per ripicca da Gerusalemme si rifiuta dare il nulla osta all’intervento (di avviare la pratica accelerata per il via libera all’ambulanza). Israele sempre chiamato “l’esercito”, come se fosse parte del mondo della Mezzaluna Rossa. I servizi di ambulanze mitragliati in serie, con la scusa che non rispettano il regolamento degli interventi.
Un film che ha umiliato e irritato i filo-israeliani. Ma forse non per quello che si sente. Per una ragione che loro non sanno – che molto ebraismo non vuole sapere. Sì, una bambina che chiede aiuto per un’ora e mezza e poi tace, quando il carro armato la cannoneggia, è intollerabile. Ma quel che disturba del film, inavvertitamente?, è la “banalità del male”, nel senso di Hananh Arendt. Gli “ordini” eseguiti e coperti da “persone normali”, con procedure “normali”, in una guerra che è sempre “giusta”. Una banalità – ordinarietà - che il mondo ebraico ha in prevalenza rifiutato e contestato alla Arendt per Eichmann, ma è quello che è – quando si è entrati nella logica dello sterminio, naturalmente. Non è da presumere malvagità o speciale cattiveria nell’equipaggio del carro armato che mitraglia la bambina e fa saltare in aria l’ambulanza – non è vero che i carri armati sono ciechi, dall’interno si vede si vede tutto all’esterno, con precisione, meglio che a vista, agli infrarossi, ogni essere umano, ogni forma esterna. La CRI che si offende e non fa le pratiche. Un intervento di urgenza – a che altro servono le ambulanze – soggetto a un iter autorizzativo complesso e lungo. Un equipaggio di ventenni appena arrivati dalla vita civile che mitraglia tutto quello che vede. Senza colpa per nessuno – l’irresponsabilità.
Kauther ben Hania, La voce di Hind Rajab

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