skip to main |
skip to sidebar
La felicità si ritrova
Il titolo è promettente e la serie pure, parte
bene. Un marito e padre protettivo e amabile è accusato d riciclaggio, con
mobilitazione vasta di forze dell’ordine, e per questo si eclissa – non prima
di promettersi innocente. L’accusa non offusca gli orizzonti delle donne di casa,
moglie, figlia e madre. Che, perduti gli agi milanesi, si spostano in un angolo
remoto di Romagna, “Marina di Romagna”, dove ricominciare una diversa vita. In realtà
dove cercare e trovare le prove che scagionano il fuggiasco.
Un intreccio semplice, elementare. Ma brillante sempre,
per qualche motivo vivace. Campiotti ha fatto in pochi anni su Rai 1 risultati
disparati, compreso il lutulento “M.” qualche mese fa. Ma evidentemente si trova
bene con i personaggi femminili, Chiara Lubitch, “la sposa”. Forse perché
assecondano duttili la sceneggiatura, a beneficio degli spettatori. Qui Capotondi,
la moglie ancora giovane malgrado l’età ma non scema, Mascini, Valeria Fabrizi,
Valentina Ruggeri al loro meglio, caratterizzate, sempre misurate, molto espressive
in variate situazioni – sospetto, rifiuto, amicizia, generosità, e anche svaporatezza.
Nonché le giovani Valentina Ruggeri e Nicky Passerella, che non disdegnano di “recitare”,
dare spessore al ruolo, per quanto sempre di adolescenti problematiche.
Vanno sul velluto anche i (pochi) personaggi maschili, nelle tre generazioni:
Omar Diagne, naturalissimo ragazzotto svogliato e beniamino delle ragazze,
Franceschini, il maresciallo dei Carabinieri che sa già tutto (ha esordito una
quindicina d’anni fa proprio con Campiotti) e Andrea Roncato resuscitato.
Giacomo Campiotti, La ricetta della felicità,
Rai 1
Nessun commento:
Posta un commento