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sabato 27 settembre 2025

Blair a Gaza e il Quartetto

Blair governatore di Gaza non è solo l’ultima estemporanea di Trump. È un’idea suggerita a Londra nel recente soggiorno regale che tanto ha lusingato il presidente americano. Avanzata, perché no, dall’MI 6 britannico, il servizio segreto oltremare, giacché è fotocopia del progetto con cui lo stesso servizio vent’anni fa propose lo stesso Blair, allora primo ministro, in difficoltà politica in patria per la guerra andata male in Iraq, quale risolutore dei problemi di Gaza. Allora divisa tra Fatah (Autorità Palestinese) e Hamas: Blair avrebbe dovuto impedire a Hamas di consolidare il sopravvento preso a Gaza. Successivamente, il “Guardian” avrebbe documenato le pressioni di Blair su Fatah per “finirla con Hamas” – secondo gli indirizzi di Israele e degli Stati Uniti.
In parallelo Blair fu coinvolto nella “Road Map” disegnata dal presidente americano Bush jr. nel 2004 per portare la pace tra palestinesi e Israele. La realizzazione della Road Map fu affidata al “Quartetto”, tra Onu, Ue, Usa e Russia, che era stato costituito due anni prima, il 10 aprile 2002, a Madrid su iniziativa del premier spagnolo Aznar. Nel 2007, dovendo lasciare Downing Street, Blair fu nominato a capo del Quartetto, e della Road Map – lo stesso giorno, 27 giugno, in cui rassegnò le dimissioni da premier. Si dette un po’ da fare. Organizzò dopo un anno un incontro tra uomini d’affari palestinesi e israeliani poi saltato – troppi odii reciproci. In contemporanea annunciò un piano “per la pace e i diritti dei palestinesi”, cui nessuno prestò attenzione. Due anni dopo avere accettato l’incarico, agosto 2009, si produsse in una proposta di negoziato che vedesse la partecipazione anche di Hamas e Hezbollah, fino ad allora (e tuttora) considerate formazioni terroristiche, alla sola condizione che fossero rappresentate dai rispettivi leader religiosi. Poi niente più.
Blair ha mantenuto l’incarico di animatore del Quartetto fino al 27 maggio 2015 – quando rischiava un processo in patria per “crimini di guerra”, per la guerra all’Iraq – la Corte suprema gli eviterà nel 2019 l’incriminazione (il Quartetto esiste ancora, per cinque anni gestito da Kito De Boer, olandese, ex consulente McKinsey, dal 2020 da John N. Clarcke, un professore americano di storia).

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