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martedì 7 ottobre 2008

I giudici non credono alla truffa di Moratti

È ancora perplessa la Procura di Milano se procedere contro i Moratti per il collocamento in Borsa di Saras. È cioè sempre del parere che è meglio non procedere. Anche dopo che la perizia d’ufficio ha valutato il sovrapprezzo sulla quotazione eccessivo, e ha spiegato che serviva a Massimo Moratti per pagare i debiti contratti per conto dell’Inter. Un anno fa il procuratore Nocerino aveva di fatto assolto l’Inter dal falso in bilancio, con una speciale motivazione della richiesta di rinvio a giudizio, e la Procura non intende tornare indietro. Ben sostenuta dalla “Gazzetta dello sport” – dieci anni fa lo stesso Nocerino aveva evitato di procedere contro la Rcs, che edita la “Gazzetta dello sport”, per un ammanco di ben 1.300 miliardi.
Ma si può dire che Milano è perplessa: della perizia di Marco Honegger ha riferito solo Walter Gabiati, su “Repubblica", il 23 settembre, nelle pagine del giornale per specialisti di economia, e la cosa è passata sotto silenzio. Le carte sequestrate presso le varie banche d’affari coinvolte nel collocamento sono chiare, e cifrano anche in 500 milioni i debiti di “uno dei due fratelli”. Ma la città tiene al suo onore nel calcio - anche se conferma con questi atteggiamenti la difesa-accusa di Moggi.
Tace soprattutto il mondo del calcio. La perizia conferma che anche i bilanci dell’Inter non sono veritieri. Ma la giustizia sportiva dell’altrimenti bollente procuratore Palazzi, che nel 2007-2008 ha avviato ben 1.600 procedimenti, un buon terzo per problemi contabili, ancora non ha deciso.

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