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sabato 6 novembre 2010

Ombre - 67

Alla domanda: "La sua persecuzione quotidiana", del settimanale "D", Alessandro Piperno risponde: "Ogni volta che suona il citofono temo sia la polizia". Sintomatico. Non dell'ottima Piperno certo, di questa Italia kafkiana.

“Caso Ruby, scoppia il giallo dei computer spiati in Procura”, titola “il Messaggero”. Non c’è giallo, e non ci sono computer spiati. Ma è vero che, ogni due giorni, qualcosa scoppia alla Procura di Milano. Troppi gas?

Paolo Mieli, pluridirettore del “Corriere della sera”, va da Santoro e non ha paura di dire che tutte queste battone sparano “su precisa indicazione”. Perché Mieli è romano e non milanese?

Nadia Macrì, che “Repubblica” e il ”Corriere” rappresentano “beata” nella sua casetta in Emilia, in pose lusinghiere da bella giardiniera, vuole fare una conferenza stampa sulle sue trombate con Brunetta e Berlusconi, e la giudice Boccassini deve intervenire per impedirglielo. La puttana è naturalmente più furba del giudice, anche in fatto di pubblicità. Ma ci sono giudici in questa vicenda?

Chiunque abbia usato internet al caffè sa quanto inutile e fastidiosa è la registrazione. Che nessuno mai controlla. Che è incontrollabile. E se anche lo fosse non porterebbe a nessun esito. Ma per il Procuratore antimafia Grasso la sua eliminazione “comprometterà le intercettazioni e le indagini”. Il cuore dei giudici batte solo per le spiate? E che indagini ha fatto il Procuratore Grasso di cui si abbia memoria? L’efficienza è sempre quella dei carabinieri, che controllano il territorio chiedendo i documenti.

All’aeroporto di Malpensa mandano in giro una valigia due minuti dopo che l’aereo è atterrato. Una valigia col cartellino di provenienza ma di cui nessuno è proprietario. A ogni giro sul nastro la valigia è registrata in arrivo dagli specifici voli di cui porta il cartellino, riducendo i tempi medi di consegna dei bagagli. Il tempo medio di consegna dei bagagli è uno dei criteri internazionali per valutare l’efficienza di un aeroporto.
Si aspetta ora di sapere se l’artefice di questa furbata non è un funzionario, o un facchino, napoletano. Potrebbe anche essere siciliano, perché no. Malpensa è un capolavoro di efficienza, non si discute, anche se è l’opera pubblica italiana più costosa, e continua a non funzionare.

John Elkann e Marchionne fanno il giro degli uffici romani senza incontrare Berlusconi. Berlusconi non ha tempo, troppo preso dalle ragazze? O la Fiat continua l’opposizione pura e dura al governo, tentando di convertire al montezemolismo i ministri di Berlusconi?

Delle dieci notizie più lette su Corriere.it nella settimana al 2 novembre quattro sono sul delitto di Avetrana. Emilio Fede viene al terzo posto, in quanto indagato per prostituzione. “La minorenne maghrebina, e la sua vita in fuga” vengono al quinto. Che c’entrano gli italiani con gli scandali?

Tutti assolti al processo calabrese di De Magistris, “Why not”. Dopo aver messo in crisi il governo Prodi. Non tutti sono assolti, trentasei. Tra i cinque che vanno a giudizio spicca l’ex capo del Pd in Calabria, Adamo: l’unica parte seria dell’inchiesta riguarderebbe lui. È la nuova sinistra che attacca il Pd? È la destra?

C’è un business delle esumazioni? Da Caravaggio al bandito Giuliano. Sono le imprese delle esumazioni che pagano i giudici che le ordinano? O pagano i giudici che le ordinano? Per farsi belli un paio di giorni. A spese del magro bilancio, che quel cialtrone di Tremonti non fa che tagliare.

Si parla di Perla Genovesi, la drogata pentita della dottoressa Principato, come se fosse un’eccezione tra le assistenti parlamentari, uno dei tanti piccoli mostri dell’invasione berlusconiana. Mentre è la normalità: è normale tra i parlamentari l’assunzione di droghe, e gli assistenti ne sono intermediari e fornitori. Questo lo sanno anche le pietre a Roma nella cittadella della politica, tra piazza Colonna e l’Argentina. Ma non se ne parla. Le più attive sono le assistenti, che normalmente hanno quel ruolo non per cultura giuridica ma per velinismo, la cosiddetta zona grigia.

Cronache da brividi dalle inchieste contro Berlusconi. In data recente, quando il dottor Forno già si lavorava Ruby, la ragazza va da Genova a Segrate, condotta da un autista di cui si tace il nome, all’ingresso delle aziende berlusconiane ritira una busta da un personaggio anonimo, e al ritorno a Genova viene per caso fermata da una pattuglia di Ps, per essersi allontanata senza permesso dalla casa d’accoglienza in cui è confinata. La stessa pattuglia sa, sempre per caso, che la ragazza ha una busta con denaro. Ruby “Rubacuori” morirà presto? È l’unico tassello che manca a una trama scontata.

A Napoli invece si intercettano, si trascrivono e si pubblicizzano le conversazioni al telefono di una onorevole berlusconiana, di nessuna rilevanza penale, e neppure gossippara. Per far sapere che “Dio ti vede”? O giusto così, perché Napoli è Napoli, senza fondo.

Molto rispetto di Mourinho per il Milan. E nessuna provocazione, non come quelle, ripetute, contro Juventus e Roma. Perché Berlusconi paga superingaggi? Molto milanese, si capisce che il multimilionario Mourinho piaccia molto in città.

Il centravanti della Lazio Sergio Floccari festeggia, il giorno dopo l’ennesima vittoria della sua squadra, il primo anno della morte di Natuzza Evolo a Paravati in Calabria. “Averla incontrata, poco prima della morte, mi ha cambiato la vita”, dice della mistica veggente. Liquidato dal Genoa e preso a niente dalla Lazio a gennaio, ha salvato la squadra dalla retrocessone. E quest’anno l’ha portata al primo posto in classifica.

Non è vero, ma per il “Corriere della sera” il 30 per cento degli italiani vuole il Terzo Polo (come fa a volerlo? sa per caso cos’è?). Lo fa dire a Mannheimer, che tanto non ha nulla da perdere. Domani gli darà dire che il Terzo Polo è Montezemolo. E allora?

Emilio Fede passa per il “Corriere della sera”, che ha inventato Ruby e ci sguazza, e per "Repubblica" indifferentemente dal reato di favoreggiamento della prostituzione a quello di sfruttamento. Ora, Fede sarà antipatico al giornale, ma una cosa non è l'altra.

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