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giovedì 15 settembre 2011

Ombre - 102

“Accompagnamento coatto” per una parte lesa? Perché Lepore non restituisce lo stipendio?
Va bene Napoli, va bene Berlusconi, un eccesso si può anche tollerare. Vanno bene anche i procuratori invadenti: sono una mafia e c’è solo da dissimulare e “scapolarla”, come si dice a Roma, in attesa di tempi migliori. Ma un Procuratore dello Stato ignorante della legge?

Un certo Paragone, che lavorava alla “Padania” e grazie a Berlusconi ha avuto una rubrica alla Rai, si merita mezza pagina sul “Corriere della sera”. Per dire che il ministro Brunetta è un arrogante. Giornalismo?

È vero che i beneficati di Berlusconi diventano i suoi peggiori nemici. Mario Orfeo, che con Berlusconi ha fatto il salto dal “Mattino” al Tg 2, ora fa al “Messaggero” il giornale più antiberlusconiano. Lo fa per Casini.

La procura di Parma spinge per le dimissioni del sindaco. Che invece resiste, benché gli stiano arrestando tutti gli assessori. E il motivo è semplice: tutto il “marcio” è partito con la denuncia e l’arresto del capo dei vigili urbani da parte della procuratrice Paola Dal Monte. Il cui marito briga da mesi per diventare lui il capo dei vigili urbani a Parma. Tutto questo è noto ma non si scrive – a parte qualche giornale locale. Dov’è lo scandalo?

“Primo giorno di protesta. «Ed è solo l’inizio»”, titola a tutta pagina il “Corriere della sera Roma” per l’inizio dell’anno scolastico. Mentre è stato una festa. Il “Corriere” fa terrorismo? Il “Corriere”?
Questa Gelmini fa anche fare lezione tutto il giorno fin dal primo giorno, otto, sei e cinque ore come da orario, non si salta un giorno, un turno, un’ora. Non è troppo stress per i ragazzi? Coraggio, “Corriere”, ancora uno sforzo.

Il giornalista Mentana arriva a Certaldo con l’elicottero per ritirare il premio Boccaccio. Con due ore di ritardo. Arbasino, che c’è arrivato in macchina il giorno prima, se ne va senza ritirarlo. Questa è l’Italia che si pretende di sinistra: arrogante.
Ne fa parte la stampa. Che di Arbasino ha scritto abbondante, di Mentana niente.

“La crisi è una cosa seria. Il governo italiano no”. La Cgil occupa piazza del Pantheon a Roma per ribadirlo, posto d’elezione dei turisti. Che rivendicazione è, far sapere all’estero che il governo italiano non è serio? È il provincialismo dell’ex Pci, che si assolve dell’incapacità mettendosi in linea con l’“Economist” e il “Financial Times”, gli araldi del mercato – della speculazione.
I turisti non si fermano, non guardano, evitano di gaurdare: penseranno, con Berlusconi, che dietro tante bandiere rosse l’Italia è piena di comunisti?

Si stracelebra l’11 settembre, Osama come un altro Hitler. Mentre si è taciuto il ventennale dell’unificazione tedesca – come, due anni fa, quello della caduta del Muro, il fatto fondante del Duemila. La buona coscienza ha sempre bisogno di un “Nemico”, Carl Schmitt non ha inventato nulla.

Un Luca Valdisserri, del “Corriere della sera Roma”, ha condotto per anni una battaglia diuturma contro i Sensi e la Roma, anche quando la squadra giocava bene e vinceva. Erano gli anni di Franco Baldini fuori dalla Roma, il grande accusatore del calcio italiano che finalmente s’è comprata una sua squadra, tramite l’“imprenditore” Usa DiBenedetto, senza pagarla. Luca Valdisserri esiste, non è uno pseudonimo. Ora non scrive più, che la Roma perde sempre, e male: s’è scoraggiato?

Ciampi fa al “Corriere della sera” un ritratto all’apparenza inverosimile di Jürgen Stark, rozzo, tracotante, razzista. Ma è vero: avrebbe potuto aggiungere che Stark è stato, al governo federale e nella Bce, l’uomo del mercato, cioè del”Financial Times”, insomma della speculazione.
In più, l’uomo è la Germania di Berlino, un banchiere popolare più di un attore, tanto confusa quanto violenta.

“Il terzo Polo: caso Stark campana a morto per palazzo Chigi”, annuncia trionfante “il Messaggero”, che del Polo è diventato l’araldo. Poi si dice che Casini, Fini e Rutelli prendono pochi voti.

Spiega Citati la Mondadori a Paolo Di Stefano: “Era un luogo infernale, dove la massima attività era litigare: Arnoldo litigava con Alberto, Alberto con Giorgio, le donne con gli uomini, tutti col padre. Si stava malissimo”. Poi arrivò Berlusconi, e “si respirò un’aria di grande libertà, perché non c’erano litigi interni e non c’era il padrone”. Non tutto il male viene per nuocere?

Kate, una pusher nigeriana in carcere a Castrovillari, ne esce eroina, della Calabria e dell’Italia. Commuove i giornali, evita l’estradizione, e avrà soggiorno, assistenza, lavoro, quello che si dice un futuro assicurato. Da un’idea di Franco Corbelli per una giustizia giusta: “In Nigeria mi lapideranno”. Un trucco inoffensivo, per riflessi positivi. Che però smuove insieme l’ignoranza, il pietismo e, chissà, la stupidità.

C’era, c’è, una Dc anche degli arbitri – come è sempre Dc la Federazione gioco calcio. Che al solito si autocelebra: Rosario Lo Bello celebra il padre Concetto, quello che inventò l’arbitro che “fa” le partite, fino a Collina, Farina etc. Concetto della Dc fu anche deputato, e a Montecitorio passava il tempo con l’interminabile aneddoto di come si era “fatto” la moglie di Agnelli – i Lo Bello sono siciliani.
Rosario si ricorda in un Roma-Juventus di coppa Italia, a fine stagione, di nessun interesse. Nel quale fece sbellicare dalle risate Platini e Boniek: appena il francese lanciava il polacco Rosario fischiava il fuorigioco. Diede alla Roma pure un rigore, affrettandosi a giustificarlo al democristiano della Juventus (Cabrini) – che Rampulla però parò. E la Roma perse tre a uno: sempre le dinastie finiscono male.

L’onorevole La Russa, capogruppo di un partito e ministro di un governo che i giudici combattono con ogni mezzo, anche illegale (“irrituale”), afferma ogni paio di giorni che la colpevolezza è stata “accertata dal sistema giudiziario tutto”. La colpevolezza di Battisti, l’ex terrorista che si proclama innocente dei quattro delitti per i quali è stato condannato all’ergastolo, in contumacia. Ultimamente La Russa aggiunge: “Credo che il solo fatto che Battisti apostrofi il sistema giudiziario con parolacce sia addirittura un reato”. Insomma, se non per omicidio condanniamolo per vilipendio.
La Russa è un ex, ma la giustizia (non) è ancora fascista? Però è vero che la mancata estradizione di Battisti è stata un atto politico, benché sancito dalla corte Costituzionale brasiliana. Di una sinistra che, avendo fallito la rivoluzione anche in Brasile, si rifà col potere.

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