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giovedì 30 agosto 2018

Il socialismo possibile

Una seduta spiritica? Rinnovare il socialismo? Il socialismo?
Il sottotitolo rincara, evocando personaggi andati, Craxi, Virgilio Dagnino e Luciano Pellicani - anche se Pellicani è vivo e combatte insieme a noi. Ma non è una evocazione nostalgica, e la (ri)proposta di una discussione politica che, senza essere avulsa dai problemi del giorno, organizzava le idee che avrebbero dovuto muovere la politica, e le adeguava - ci provava - ai fatti.
Dopo il "Vangelo socialista" di Craxi, come "L'Espresso" titolo la proposta di un socialismo liberale e  realista, Scirocco raccoglie lettere e discussioni intercorse per un decenno,  fino al 1985, con Craxi a Palazzo Chigi,  tra Dagnino, banchiere libertario, allievo dei Rosselli, e il giovane sociologo romano Luciano Pellicani. Pellicani era ispiratore del saggio di Craxi - anzi ne era autore: il saggio aveva in origine altra destinazione, Craxi lo riscrisse in parte è lo pubblicò come manifesto di un nuovo socialismo. Uno studioso marxista che aveva presto ripudiato il determinismo, e ogni utopia.
Si trattava di adeguare il socialismo a una società occidentale, sviluppata, in un mercato competitivo. Mentre emergeva già la crisi fiscale dello Stato. Pellicani promuoverà "un socialismo pragmatico, che promette poco ma che può mantenete le sue promesse". Sulla linea su cui si erano mossi Bernstein,  Russell, Rosselli e Salvemini. Poco, compreso il referendum di cui non si parla, con cui gli italiani si abolirono la scala mobile - riportando l'inflazione dal 20 al 3 per cento. Ma è preistoria.
Giovanni Scirocco (a cura di), Il Vangelo socialista. Rinnovare la cultura del socialismo italiano, Aragno, pp. LVII- 230 euro 18

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