Cerca nel blog

giovedì 12 ottobre 2023

La fine dell’impero russo

Implosa come potenza mondiale, come Unione Sovietica, la Russia fronteggia ora la minaccia di essere riportata indietro di tre secoli, a prima di Pietro il Grande. Lo zar “illuminato”, precursore di Giuseppe II a Vienna e di Federico il Grande a Berlino, di cui fra quattordici mesi ricorrono i trecento anni dalla morte, insegnò alla Russia a guardare verso Occidente, dall’alto dei suoi quasi due metri di statura. Verso il Baltico e il Mediterraneo. Sul Baltico fondò San Pietroburgo, che fece capitale dell’“impero russo” – lo è stata fino al 1917, alla fine dell’impero. Con l’esercito avviò la penetrazione verso il Mediterraneo – la compirà, qualche decennio dopo, la zarina “tedesca” Caterina II.
Oggi il Baltico è un “lago atlantico”, della Nato. E l’accesso al Mediterraneo è per la Russia al benvolere di Erdogan, della Turchia – senza peraltro porti russi praticabili, a meno della Crimea.
Comunque si guardi la guerra che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina,  il senso è questo: riaffermare l’identità russa come si era costituita negli ultimi tre secoli, in una infinita serie di guerre verso i suoi vicini in direzione Ovest, verso l’Europa e il Mediterraneo.

Nessun commento: