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sabato 8 settembre 2007

Il vero antagonista di Bin Laden è Bush

"Torna Bin Laden" e l'Occidente gli prende le misure, di quanto ha la barba più lunga, di che colore, di quanto s'è invecchiato, come se con gli anni non s'invecchiasse.... Come un sarto, scodinzolante, che è del resto quanto di più immaginario questo Occidente concepisca. Il capo di Al Qaeda si conferma ottimo stratega, con un semplice video rubando all'America e al mondo l'11 settembre, la memoria, il significato, e in parte la stessa forza di reazione. Ma resta un terrorista, non ha campo d'azione alternativo, e in questo naturalmente è ora debole.
Il terrorismo è efficace sul fattore sorpresa, dopo non fa più paura, per quanti morti possa provocare, e inevitabilmente s'insterilisce. Può prosperare, con le sole armi del terrorismo, se non viene confrontato, come avvenne in Italia coi governicchi di Andreotti e Berlinguer. Bin Laden ha trovato Bush, che, per quanto sempliciotto, o forse perché è un semplice, gli ha risposto con la stessa ferocia, da Guantanamo ai tanti Abu Omar dell'Europa (infiltrazioni, deportazioni, deportazioni a fini d'infiltrazione, l'arma contro il segreto è la confusione). Non è una questione di principi o di onore, e Bin Laden lo sa come Bush, entrambi uomini di religione, questo lo possono credere solo gli sfiancati europei, e sul campo della forza Bin Laden deve perdere, lo sa.

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