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sabato 13 marzo 2010

Con D’Alema tornano i dossier

C’è un simul stabunt, simul cadent, un accordo non scritto tra Berlusconi e D’Alema sugli scandali? Sempre più numerosi e rumorosi, e sempre più ineffettuali? Nel partito di Casini tutti lo dicono, e anche alcuni tra i bianchi del Pd? Sono troppi gli scandali sollevati da D’Alema contro Berlusconi, si dice, di nessun effetto politico però, se non di riportare a galla lo stesso D’Alema: D’Addario, La Maddalena, Trani.
D’Alema, si aggiunge, che Berlusconi ha voluto al Copasir, cioè ai servizi segreti. Dopo avere rifiutato la mano tesa di Veltroni, che lo invitava a una reale pacificazione della politica, la cosiddetta normalità. Come se ci fosse un interesse comune tra i due, se non una intesa, a fronteggiarsi reciprocamente, ma allora in perdita per il partito Democratico e l'opposizione.
Anche il presidente Napolitano avrebbe preso le distanze da D’Alema, che pure fu il suo grande elettore al Quirinale. Ma più pesano i timori, non celati, dei cattolici. Che già avevano visto come fumo negli occhi la loro esclusione dalle candidature a presidente di Regione. Con l’imposizione a Roma di una radicale, e che radicale, e a Napoli di un bassoliniano. Solo in Calabria avevano avuto una candidatura, dove la partita era perduta. Se c’è preoccupazione non c’è però allarme tra i democratici anti-dalemiani. Che le elezioni si aspettano comunque perdute, col passaggio della Calabria al centro-destra, e quattro Regioni già di sinistra comunque in bilico, “malgrado i dossier e le radicalate”.
C’è di che alimentare l’inquietudine, del resto, nella pratica delle intercettazioni. Di cui si sa, i politici ne sono certi, che si fanno a tappeto, non incidentalmente. E vengono poi servite a questo o quel Procuratore. Anche se non appare chiaro chi tira i fili. Ma i Procuratori sono sempre “compagni”, questa è una certezza. Un’altra certezza è che Berlusconi ci guazza: si sa controllato, e tuttavia ci dà dentro. Attento a non dire o fare nulla di imputabile (raccomanda attrici a cui non viene data nemmeno una porticina, sparla di Santoro), giusto quanto basta a farne il mattatore di giornata. È una tattica? Non se ne vede la ratio, a meno che non sia un qualche segreto delle tecniche di comunicazione. Ma le intercettazioni a tappeto ci sono, e hanno già abbattuto Prodi - il secondo Prodi e forse anche il primo.
Con le ultime intercettazioni D’Alema avrebbe proiettato su Roma e da Roma l’apparato poliziesco-giornalistico che aveva rodato in Puglia contro Vendola. E questa è un'altra certezza. Dopo la riuscita liquidazione definitiva dieci mesi fa, dopo le elezioni amministrative, del ticket Veltroni-Franceschini. A Berlusconi, in questa vicenda da "Duellanti", la sfida tornerebbe comoda per mobilitare il suo voto, altrimenti minacciato dall’assentesimo, come sempre alle tornate amministrative tra i suoi non fanatizzati sostenitori.

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