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venerdì 21 maggio 2010

L’11 settembre non c’è mai stato

E se Berlusconi si fosse inventata la lista dei Quattrocento? E i massaggi brasiliani? C’è una serie di siti, qualche libro e perfino un film che documentano come l’11 settembre non c’è mai stato. Se l’è inventato George W. Bush. Oppure lo ha organizzato lo stesso Bush. Un complotto non si può mai escludere. Anche sullo scandalo del G 8 le coincidenze cominciano a essere troppe. La ricostruzione che segue si dà in offerta gratis, senza copyright, e in uso libero ai cronisti giudiziari per i giorni di magra. W sempre la libertà di stampa!
La corruzione negli appalti è, si sa, l’unico punto forte di Berlusconi, dato che è ricchissimo e non ha più imprese edilizie, che quindi su queste terreno ha teso una serie di trappole. Si parte dal ripescaggio di Feltri al “Giornale”, da cui se n’era andato non senza polemiche, imbattibile negli scandali. C’è il bisogno di creare scandalo con le intercettazioni per far passare il bavaglio alla stampa. La voglia di liberarsi di Bertolaso, che cominciava a dare ombra al Capo con la spazzatura di Napoli, la ricostruzione in Abruzzo e il rilancio della Maddalena. La necessità di stringere la briglia su ministri e coordinatori, dopo gli eccessi di indipendenza di Fini.
Intanto i ghost-writer del Capo vanno diffondendo, anche su organi del partito Democratico, la vulgata che i giudici e gli ufficiali inquirenti che si vendono i dossier sono più corrotti dei corruttori. Con la tesi peregrina che la vera questione morale in questo Paese è la questione morale stessa. Al fondo, c’è sempre il bisogno di un diversivo. Berlusconi si fa gli affari suoi, com’è noto, al governo creando diversivi: l’editto bulgaro, Saccà, le veline, le puttane a palazzo Grazioli, povero duca, i viados di Sircana e Marrazzo, il sindaco di Bologna, Trani, il divorzio dalla propria signora, i matrimoni dei ministri, le ministre incinte, e ora l’impresa Anemone, nome di copertura dei monsignori del Vaticano, e Why Not, la loggia sanmarinese creata da Prodi, con l’ausilio di Mastella.
Tutto questo ampiamente documenta che lo scandalo non c’è, è stato creato da Berlusconi. La conseguenza di questa verità non è, come sembra, che la corruzione non c’è. La corruzione c’è, ma non è quella che si dice: la corruzione è solo e comunque di Berlusconi.

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