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martedì 1 giugno 2010

Diavolo d'un Mussolini

La “totalità” volontaria del fascismo, il consenso a un regime che fu violento e bellicoso, specie da parte di intellettuali e letterati, solitamente allenati alla critica, e il segno che il fascismo lascia nella storia, pur essendo durato più o meno come Berlusconi, ne fanno un dominio ancora pieno di sorprese. Quando si potrà riparlare di Mussolini, si verranno a sapere cose molto interessanti. Per esempio nell’attualità internazionale. La “nazione proletaria”, con “fischia il sasso”, la Xma Mas e la guerra partigiana all’imperialismo, ovviamente britannico: i palestinesi, che studiavano gratis a Roma, con viaggio pagato, l’Irgun, i socialisti revisionisti di Jabotinski, che modellarono il gruppo militarista Stern sulle corporazioni, e gli afghani, l’India, l’Indonesia, Burghiba, Nasser, Sadat, i principati balcanici e l’Ungheria, lo stesso Giappone, il Sud America. Al re dell’Afghanistan Zahir fece educare la futura moglie, una sola correttamente, al Poggio Imperiale, e le figlie che ne nacquero. Il principe Daud, cugino di Zahir, era camicia nera in gambali, al tempo di Mussolini e dopo, in odio agli inglesi. È il principe che nel 1975 scacciò il re suo cugino per proclamare la repubblica e passare l’Afghanistan nell’orbita sovietica, sempre in odio agli anglosassoni.
Missiroli, direttore di giornali cinico più d’ogni altro, attivo anche nel dopoguerra, si cimenta qui in un elenco di lodi che toglie il respiro. Nell’anno 1941, è vero, quando la guerra non era ancora perduta. E in un libro, bisogna a dire, rimasto in buona parte nei depositi, di cui gli eredi dell’allora Società Editrice di Novissima si liberano. Insomma, l’antifascismo è venuto dopo. Ma, è questo il lato peggiore, molte delle cose qui dette non sono piaggerie, e alcune (il consolidamento del debito, il salario reale, la politica demografica, i lavori pubblici, la conciliazione religiosa, il Cnr…) anzi invidiabili: era migliore la burocrazia, l’Italia, il regime?
La persistenza mussoliniana si può vedere ribaltata. Il nazionalismo arabo e il fondamentalismo islamico riducendo a forme di fascismo, niente più. Come certamente sono, ma non sarebbe la stessa cosa. La continuità del fascismo è una cosa: il nazionalismo mescolato con le modernizzazione, e con la violenza. Il nazionalismo anche è un’altra cosa: l’antimperialismo difficilmente urta con la democrazia, specie se si coniuga con la modernizzazione (progresso, sviluppo), anche se in forme autoritarie. Il fondamentalismo islamico è invece terrorismo: è eversivo nel nome dell’assolutismo, della violenza senza limiti, dell’intolleranza più faziosa esclusiva. Mentre il fascismo è pur sempre un regime politico.
Mario Missiroli, Cosa deve l’Italia a Mussolini

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