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domenica 11 luglio 2010

Le dieci Gioia Tauro di Malpensa

Non ci sono solo Berlusconi, Bossi e Tremonti, Milano ci impone anche le quote latte e Malpensa. Mai storia d’Italia sarà stata così deficiente come questo ventennio lombardo. Cui solo la boria tiene testa, dei lombardi che sono i più morali, risparmiosi, industriosi di tutta l’Italia. Senza la quale anzi, dice il lombardo professor Ricolfi, sarebbero la crema della terra, con la panna.
Gli allevatori lombardi non vogliono pagare le multe per il lette prodotto in eccesso, contro i regolamenti europei, e il governo Berlusconi li accontenta. Sobbarcandosi il pagamento a Bruxelles delle multe a spese dell’erario, cioè di tutti noi. Ma nessuno lo spiega. Al più si dice che Bossi si è imposto al governo. E nemmeno questo è vero: l’idea è di uno dei figli di Bossi, che costui vuole, anche se recalcitranti, in politica. Non si dice neanche l’ammontare delle multe che dovremo pagare – sono quasi 500 milioni di euro. Il terribile ministro Tremonti qui non fiata.
Malpensa è costata almeno dieci volte Gioia Tauro. E continua a costare, per l’infinita serie dei servizi che non riesce, dopo quasi quarant’anni, a completare, per la corruzione e per il campanilismo lombardo (i treni, l’autostrada, il gas, eccetera). Ha fatto fallire l’Alitalia. Regala agli sca confinanti un valore aggiunto enorme, che potrebbe restare in Italia – una diecina di milioni di viaggi aerei l’anno. Impedisce l’integrazione di Milano come area metropolitana, come avviene dagli anni 1970 attorno a Francoforte, a Parigi, a Londra, con beneficio del pendolarismo, dell’uso efficiente del tempo, della produttività, della qualità della vita. Ma non ci sono Sergi Rizzi o Stelle che ce lo dicano. Magari in un articolo invece che in uno dei loro vendutissimi libri. Solo si scrivono pagine per dire che, lentamente, ma Malpensa si sta riprendendo dalla crisi in cui l’aveva precipitata l’Alitalia – come se fosse stata la compagnia a far fallire lo scalo e non viceversa. E per dire che si sta riprendendo si citano alcuni milioni di passeggeri. Che sono la metà di Fumicino. Meno di un terzo del bacino di utenza milanese.

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