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venerdì 1 ottobre 2010

Ombre - 63

Per il Gr 2 finiano e per il Gr 3 democratico l’attentato a Belpietro veniva stamani per ultima o penultima notizia, en passant.
Ritornerà pure il “sedicente”, detto del terrorismo? L’ipocrisia della Rai è infinita.

La Procura di Roma non s'interessa della casa di Montecarlo, aspetta che faccia giustizia il principato, e invece mette l'assedio, con fotoreporter, alla casa di Gaucci. Poi si dice che non c'è la giustizia in Italia.
Il problema è che Gaucci, un bancarottiere, finisce per diventare simpatico. Più del procuratore Ferrara, che la giustizia impersona.

Di Pietro insulta un deputato, Berlusconi: “Stupratore della democrazia!” gli urla. Studiatamente – l’uomo del “che ci azzecca” si sa che prova allo specchio l’analfabetismo.
Faccia di bronzo del presidente della Camera. Il Guardiano della Democrazia. È il nuovo Eletto.

Non da ora, da sempre i napoletani vogliono produrre merda. Come tutti del resto, ne hanno diritto. Ma pretendono di non tirare lo sciacquone, troppa fatica. Anzi, per non scomporsi non fanno nemmeno gli scarichi. Era così anche centoquarant’anni fa, e duecento anni fa, Pasquale Villari, storico napoletano, ci ha scritto pagine molto dettagliate.

Lo sanno tutti, a partire dai milioni di segretarie, che le fotocopie si falsificano. Non i giudici di Palermo né i grandi cronisti giudiziari dei grandi giornali, Bianconi, La Licata – “Repubblica” non degna il generale, giusto poche righe nella cronaca locale. E quando il generale Mori gliene fa la dimostrazione in aula, prendono un atteggiamento anodino: lui lo dice, sarà vero?
Poi dice che non c’è la giustizia a Sud: la fanno i Ciancimino. I giudici e i Grandi Cronisti in realtà non sono imparziali, sono complici. Di Ciancimino figlio. Che è un bugiardo e non lo nasconde. Magari per fare un dispetto a Berlusconi, la giustizia al Sud è inflessibile.

Che la Banca d’Italia armi una tagliola al Vaticano, questa era ancora da vedere – indagare per tre anni la banca del papa, e poi non chiedere spiegazioni su alcuni movimenti ma mandare i carabinieri. Non però se si considera che la governa un allievo dei gesuiti.

C’è una situazione da tragedia, o da grand guignol, o da resa dei conti tra mafiosi, insomma appassionante, da qualsiasi punto la si guardi, nella maggioranza berlusconiana: indagini, accuse, trappole, servizi segreti, deviati e non, ci mancano solo le pugnalate – ma qualche suicidio sospetto già s’annuncia. Ma questo non interessa a nessuno, né all’opposizione né all’informazione. Solo interessano Montecarlo e Santa Lucia, che meritano un viaggio.
Santa Lucia però ha deluso, pur essendo ai Caraibi: gli inviati sono tornati subito via.

A Napoli gli appaltatori della raccolta rifiuti, una cooperativa di ex detenuti, sfascia i mezzi per la raccolta, una sessantina in due giorni. Altri, ignoti, sparano ai conducenti. Ma per il “Corriere della sera” il problema non è questo, è del governo: “Come se per far sparire la spazzatura fosse sufficiente non farla vedere più in televisione al tg della sera”. Opposizione politica? Ma la spazzatura, purtroppo, non sparisce, si raccoglie. E poi non ci sono solo i tg, c’è anche il “Corriere della sera” a dare le informazioni. Ci dovrebbe essere, certo.

Draghi che fa le scarpe a Profumo, all’ombra delle regole, con i libici e senza i libici ma con schieramento univoco, da “Repubblica” al “Corriere della sera”, è tutto il partito Democratico. Un partito dei coltelli, a chi stronca chi.

La cacciata di Profumo dalla più grande banca “europea”, confusa, prepotente, e contraria ad alcune norme di legge oltre che alla buona amministrazione, è normale amministrazione. Se n’è fatto un po’ di gossip e nulla più. Se un’ipotetica, anche piccola, banca del Sud – ora non ne esistono più – avesse osato una cosa del genere, molte prime pagine avremmo letto di sarcasmi e stigmate.
È finita a Milano la riserva di sdegno? Non contro Fini, o contro Berlusconi. Le questioni di denaro non accendono più Milano? No, sono una privativa.

A Milano straripa il Seveso, “come ogni anno”, e invade due linee della metropolitana, una in costruzione e una in attività. Ci vorranno dieci giorni per ripulire le due gallerie. Ma non c’è sdegno, e anzi non c’è nemmeno la notizia.

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