Cerca nel blog

giovedì 9 ottobre 2014

Un premio alla Memoria, critica

Felicemente sorpreso l’incolpevole Modiano, Nobel francese oggi per la Letteratura a sei anni appena dal precedente – che anch’esso aveva premiato Le Clézio a sorpresa. La scelta ha risolto il dilemma dei giurati del premio. Che doveva andare a un israeliano – Grossmann era il candidato in pole, con Amos Oz – ma non ha potuto per ragioni di equilibrio politico. Né per lo stesso motivo a Philip Roth, peraltro indigesto a molti nella comunità ebraica. Il premio a Modiano è comunque alla Memoria, con un retrogusto critico.
Anche qui Modiano gioca con la memoria, tra Parigi e Berlino. In una vicenda però non politica, ma dell’essere e non essere in amore, organizzata a suspense. Più spesso nella sua opera ha privilegiato la Memoria politica, in tutti i sensi. Dello sterminio e delle viltà. Solitamente nella Parigi occupata. Tra figure sempre dall’identità precaria, e quindi ambigue, esuli, stranieri, sradicati, assimilati. Per lo più nati quando “Berlino fumava sotto le bombe”, fatto inspiegabile per tutti, e più se da genitori ebrei. Con molti riferimenti, diretti e indiretti, al padre, ebreo schedato, che nel 1943 sfuggì alla deportazione per suoi oscuri traffici con la polizia di Vichy e gli occupanti. Con sentimento sempre della Colpa, indistinta e quindi non esorcizzabile.
Anche questa è una storia di colpa oscura, e sradicamento in patria, di insicurezza. Tra due esseri “sempre di passaggio, e sul chi vive”, pur non sapendo perché. tra false identità, tanto più gravose perché non scelte, oscuramente obbligate. Lei è francese, nata a Berlino, con un nome fittizio, quali si prendevano nell’assimilazione, accolta ovunque tra indifferenza e sospetto. E dallo stesso innamorato con non più della curiosità. Lui è andato avanti e indietro nella vita col sentimento di essere stato “complice di un delitto apparentemente piuttosto grave, un complice secondario, tanto che non era stato ancora identificato,:ma comunque complice”, senza sapere “di che cosa “. Perseguitato da una madre, supposta, e da un ostilissimo sedicente padre, che sempre lo dicono indebitato con loro. Un peso di cui non sa, non può, liberarsi.  
Patrick Modiano, L’orizzonte, Einaudi, pp. 153 € 13

Nessun commento: