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martedì 7 ottobre 2014

I 300 miliardi Ue in arrivo a Milano

Non deluderà il “governo Juncker” al suo debutto a Milano domani. In agenda, il piano Jncker per liberare 300 miliardi in investimenti parte approvato: tutti i paesi sono favorevoli. Ci saranno vincoli allo sblocco dei fondi, ma nei limiti delle direttive Ue, non vincoli speciali.
Il vertice milanese sull’occupazione è stato spostato da Torino, dove si doveva tenere l’11 luglio, a Milano domani per mettere a punto la proposta Juncker di rilancio degli investimenti. Il rinvio sembrava non avere dissolto le riserve sul varo del fondo. Ma si tratta di riserve politiche, che in qualche modo ora sarebbero state superate, e non di merito. Indiscussa è la intenzione di Juncker di procedere: il piano dei 300 miliardi è una versione solo lievemente diversa del pano salva-Stati da lui proposto con Tremonti nel 2010 sul “Financial Times”.
Le riserve sono della componente popolare, nel Parlamento e nel governo dell’Unione, avverso la componente progressista-socialista. Si trattava in sostanza di non dare a Renzi, in questa fase il pilastro più importante del Pse, il successo che il presidente del consiglio italiano già aveva speso presso l’opinione pubblica. Ma Juncker, egli stesso un popolare, si sarebbe smarcato dalla componente più militante del suo schieramento. Anche se, come sembra, questa può contare su Angela Merkel, il cancelliere tedesco.

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