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mercoledì 9 maggio 2018

Hammett, che il giallo fece d’autore

Una sorta di autobiografia, di uno che non ha fatto gli studi ma è diventato scrittore dopo pochi dei tanti mestieri che il genere biografia letteraria in America esige. E scrittore di scritture: un Autore, e uno anzi che ha tirato il genere giallo-nero fuori dal fango. Di scrittura semplice, dopo laboriose cure. Ironico il giusto, con amanti, familiari, editori e amici. Quando da soldato nel 1941 si farà crescere la barba la descrive alla figlia Mary come “una barba tutta bianca che mi dà una falsa aria di generale italiano decrepito, uno di quelli che perdono sempre le battaglie contro i Greci o sono catturati dai Britannici”. Parco di lamenti, benché soverchiato dall’alcol e dalla tubercolosi, con qualche scolo di supplemento, arrivando a pesare 57 kg., per 1,85 di altezza..
Un super-letterato. Hammett è quello che, in parallelo con Hemingway, ha inventato la scrittura dialogata – non teatrale: di psicologia e ambiente attraverso il dialogo, o un accenno di monologo interiore. All’editrice Blanche Knopf annuncia l’intenzione di “applicare al romanzo poliziesco lo stile del monologo interiore”. Poi le annuncia che ci ha rinunciato. Ma lo pratica. È puntiglioso sulla punteggiatura, che è anomala, lo riconosce, ma ci tiene, è indispensabile al flusso della sua scrittira. Con Afred Knopf ha da lamentare anche le “traduzioni” in inglese, l’adozione per le edizioni inglesi di sinonimi che sostiene falsano la sua scrittura.
Continuerà a leggere poco e come viene. Ma con opinioni decise. “Il buon soldato” di Ford avrebbe potuto essere con poco il famoso “giallo letterario”. Faulkner, “Santuario”, “sopravvalutato da chi ne ha sentito solo parlare, ha un gusto sicuro per il malsano e il terrore ma non ne estrae granché”. È uno dei pochi scrittori a vivere solo di scrittura, anche se molto lavorerà a Hollywood, alle sceneggiature. Ha insegnato scrittura a New York, in una scuola organizzata dal partito Comunista. Investe in molte produzioni teatrali. Finanzia l’innovativo quotidiano “PM” di Ralph Ingersoll. Scrive recensioni, sporadiche – è entusiasta di “Finnegans Wake”, diffida di Ernst Toller. Anima il Comitato degli Scrittori Esiliati, scrittori europei, organizzato dalla Lega degli Scrittori del PcUsa.
Ogni pagina ha un suo piccolo cameo. Malraux a Princeton nel 1937 è uno, durante un giro di conferenze sulla guerra di Spagna – da cui viene complimentato come “l’anello tecnico” fra Dreiser e Hemingway. Con una incredibile capacità di analisi dei fatti internazionali. La guerra di Spagna spiega con chiarezza e chiaroveggenza alla primogenita Mary già a settembre del 1936. O la Cecoslovacchia subito dopo Monaco nel 1938, come un accordo contro il “quinto assente”, la Russia di Stalin, quale di fatto era ma nessuno diceva. A dicembre 1943, malgrado lo sbarco in Italia e la rapida risalita della penisola, sa che la guerra durerà almeno 18 mesi in Europa, e altri 18 mesi in Asia - non poteva prevedere Hiroshima.
Metà delle lettere è a Lillian Hellman. Si scrivevano molto perché quando lei era a New York lui era in California, e viceversa, si amavano di lontano - e poi quasi quotidianamente negli anni della guerra, che Hammett, volontario, passò alle Aleutine e in Alaska. Hammett non conservava la corrispondenza, Hellman sì, e l’ha messa a disposizione. La compilazione utilizza anche gli archivi degli editori di Hammett, e le lettere alla moglie Josephine Dolan e alla figlia maggiore Mary, che le hanno conservate, in tutto o in parte.. Più un’ottantina di lettere indirizzate a un’altra amica e amante che le ha conservate, Prudence Whitfield – la moglie di Raoul Whitfield, una delle colonne di “Black Mask”, la rivista di gialli su cui Hammett ha debuttato.
Molto pettegola la corrispondenza con Lillian Hellman. Con la quale non è mai questione di politica, come si penserebbe, per la comune militanza nel partito Comunista. Mentre si parla molto delle donne di lui, e degli uomini di lei: il rapporto, dopo la gravidanza di Lillian interrotta con un aborto, per la difficoltà di lui a divorziare, evolvette subito verso la completa disinibizione. Faranno vita in comune, col conto in banca e tutto, condividendo le passioni per il fumo, il gioco e le scommesse, ma vita sentimentale separata. Quando si riuniranno stabilmente, comprando casa insieme a Pleasantville fuori New York,  ognuno vi farà la sua propria vita erotica e sentimentale. In una delle prime lettere, 1931, Hammett acclude versi scritti in onore di Lillian che inscenano “una criniera rossa\ i cui occhi verdi e avidi si accendevano,\ simili a quelli di un demone, \ in un viso tagliato per la voracità\.... E la sua voce era secca e tagliente come le due labbra\ Le labbra dure come la pietra”.Layman attribuisce a Hammett buona parte del merito del dramma che consacrò Lillian Hellman nel 1934, “La calunnia” (“The Children’s Hour”), 691 rappresentazioni di fila a Broadway.
L’erotismo, come l’alcolismo, era in Hammett “ereditario”, dice in più occasioni – il padre, a 76 anni anni, ha una ragazza di 27, scrive a Lilian, “che ha veramente l’aria inamorata”. Il nonno materno si è risposato a settanta anni, riempiendolo di zii. Lui, subito dopo aver avuto la seconda figlia, sta già con una scrittrice e musicista di New York, Nell Martin, con la quale emigra a Hollywood. Poi ci sarà Lillian Hellman. In contemporanea con Laura Perelman, sorella di Nathanael West, moglie di S.J.Perelman, l’umorista collaboratore eminente del “New Yorker”, con Prudence Whitfield, e con altre.
Una raccolta organizzata dalla figlia minore di Hammett, Josephine che ne scrive l’introduzione. Con un ritratto benevolo ma ben sintetizzato: alcolizzato e sessuomane, “era un gentiluomo del Sud”, corretto sempre nei confronti della ex moglie e delle figlie (a Mary infligge anche la lettura del mensile del PcUsa, “New Masses”, a scopo pedagogico), paladino dei diritti civili, ma “meno tollerante di oggi sulle questioni di diversità razziale, di scelte sessuali e di relazioni uomo-donna”, uomo semplice, “molto Americano, amava la pesca e la caccia, i bambini, Gershwin e Haydn”. Buon patriota, nella prima (da cui uscirà con la pensione di invalidità) e nelle seconda guerra mondiale. Trascorsa, questa, come caporale alle isole Aleutine, destinazione scelta con la raccomandazione di John Houston, mobilitato col grado di capitano. dove animerà per un anno e mezzo il giornale per le truppe.
La raccolta è organizzata, annotata e presentata da Richard Layman, uno dei biografi di Hammett. Rivista per qresta riedizione da Marie-Caroline Aubert

Dashiell Hammett, Un type bien. Correspondance 1921-1960, Points, pp. 731 € 9.50

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