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mercoledì 22 ottobre 2025

Ombre - 796

Sarkozy non è simpatico, l’ex presidente francese. Che ha rivoltato la Libia in odio all’Italia, aprendo una falla gigantesca d’instabilità alla frontiera sud, e si augurò (con Angela Merkel) il fallimento (default) dell’Italia. Ma ha saputo trasformare la sua carcerazione in un evento di opinione a suo favore. Anche se è stato un criminale cronico, con processi e condanne.
In Francia la politica ha ancora domicilio.  


La graduatoria delle performances di Borsa delle banche europee vede ai primi posti banche italiane: Unicredit + 940 per cento in cinque anni, dal 17 ottobre 2020, Bper + 845, Bpm + 769. Quarta viene una banca tedesca, Commerzbank, + 717 per cento. Bpm e Commerzbank hanno accelerato nell’ultimo anno, trascinate dalle ops di Unicredit. Un boom targato Unicredit?


Finalmente il “Corriere della sera” si accorge – se ne accorge Ferruccio de Bortoli - che i governi s’intromettono nella “proprietà delle aziende”. Il governo spagnolo su Bbva e quello di Roma su Unicredit. Ma limita il danno con un eufemismo: “Diventa importante la benevolenza di chi tira le leve”.


Si dimentica in fretta. Non molti anni fa l’Italia era il Paese dove l’economia era di partito – delle correnti Dc, con uno spruzzo di Psi, e qualche uomo di paglia che si dichiarasse repubblicano o liberale (manuale Cencelli). Oggi l’intervento è perfino sprezzante, con quel nome regale, “golden power”. Che poi sarebbe Giorgetti e Meloni uniti nella lotta.


Ristoranti semivuoti - che sempre sono pieni, dalle 11 alle 17  - al portico d’Ottavia a Roma, nel vecchio ghetto. Paura di attentati o sabotaggio? La Resistenza si fa al ristorante?


Nell’area del Portico dietro la sinagoga, dove si è parcheggiato da tempo memorabile, il vigile fa la multa, di sabato – pensando agli ebrei al tempio? Questa però è da Resistenza in piazza.


“Ogni giorno in Cisgiordania si segnalano imboscate, protette dall’esercito, contro i palestinesi”. Che ora si moltiplicano, per la raccolta delle olive. Secondo il “governo” palestinese, “il raccolto di quest’anno è il più pericoloso degli ultimi decenni: sradicati, spezzati o danneggiati 48.728 alberi, tra cui 37.237 ulivi”. Se anche fossero un decimo, una cifra spaventosa. Nei due anni di guerra “i coloni in Cisgiordania hanno compiuto 7.154 attacchi contro palestinesi o loro proprietà”. Il tutto in una ventina di righe, un piccolo riquadro. Obbligato da una foto che circola comunque sui social, di un colono col volto coperto che bastona una vecchia raccoglitrice di olive a terra, ed è la sola notizia di questa non guerra.


Dopo un anno e mezzo di tira-e-molla finisce nel ridicolo l’opa di Bbva, il secondo più grande banco spagnolo, su Sabadell, banca regionale catalana: le adesioni si fermano a un quarto del capitale. È stato politica contro mercato anche in Spagna nella vicenda, da sinistra invece che da destra, come nel caso di Unicredit-Bpm. 


In Spagna la contesa era per la crescita di Bbva tra i giganti della banca europea, ma anche tra due grandi assicurazioni straniere, la tedesca Allianz, legata a Bbva, e la svizzera Zurich, socio praticamente di maggioranza di Sabadell. La funzione pubblica gestita dalle assicurazioni, per di più straniere, non è male come mercato, golden power compreso.


Ilaria Salis ragiona in fretta, nel mezzo dello sconcerto per la strage di Castel d’Azzano provocata dai tre fratelli Ramponi: si sono difesi dalla rapacità del governo e del capitalismo – i tre hanno provocato la strage per vendetta contro uno sfratto esecutivo (per debiti, ultradecennali). E quindi la strage è “colpa del sistema”. Non è vero – la vicenda è all’opposto, i tre avevano azionato il mercato fraudolentemente. Ma Salis riflette un rivoluzionarismo senza scopo, e senza senso.  Frutto di una palese psicologia personale della donna. Ma anche di un rivoluzionarismo vuoto - sciocco.


Meloni che si difende da Landini in tv, dove l’ha detta, a qualche milione di persone, “cortigiana di Trump”: mezza pagina, pari (meno visibile), sul “Corriere della sera”. Zaia che si candida alle regionali nel Veneto una pagina, di fronte, molto visibile. Il leghismo sarà prevalente tra i lettori del giornale - chi altro se ne frega di Zaia, governatore di una regione che si governa da sola?


“La televisione israeliana non ha mostrato la devastazione a Gaza”, Amos Gitai, il regista. Che ripropone un suo dramma in teatro sull’assassinio di Itzak Rabin trent’anni fa, rimasto sostanzialmente impunito. Israele, l’isola democratica nel Medio Oriente?


Netanyahu ha sabotato precedenti intese per il rilascio degli ostaggi? Per poter prolungare la guerra, la “sua” guerra? Lo dice la madre di uno degli ostaggi, una delle tante che hanno battagliato in piazza per un’intesa. Ma è come se: la guerra doveva continuare fino alla distruzione radicale di Gaza.


“Non è scontato aumentare le produzioni negli Stati Uniti”, Fulvio Montipò, patron di Interpump (“numero uno al mondo nelle pompe ad alta pressione con il 50 per cento del mercato mondiale”), a proposito dell’America First di Trump: “Non si trova personale, le infrastrutture sono carenti, per trovare una fonderia si devono percorrere 1.500 km, la deindustrializzazione che c’è stata si sente”. Trump non è matto.

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