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Ombre - 796
Sarkozy non è simpatico, l’ex presidente
francese. Che ha rivoltato la Libia in odio all’Italia, aprendo una falla
gigantesca d’instabilità alla frontiera sud, e si augurò (con Angela Merkel) il
fallimento (default) dell’Italia. Ma ha saputo trasformare la sua
carcerazione in un evento di opinione a suo favore. Anche se è stato un criminale
cronico, con processi e condanne.
In Francia la politica ha ancora
domicilio.
La graduatoria delle performances
di Borsa delle banche europee vede ai primi posti banche italiane:
Unicredit + 940 per cento in cinque anni, dal 17 ottobre 2020, Bper + 845, Bpm
+ 769. Quarta viene una banca tedesca, Commerzbank, + 717 per cento. Bpm e
Commerzbank hanno accelerato nell’ultimo anno, trascinate dalle ops di
Unicredit. Un boom targato Unicredit?
Finalmente il “Corriere della sera”
si accorge – se ne accorge Ferruccio de Bortoli - che i governi s’intromettono
nella “proprietà delle aziende”. Il governo spagnolo su Bbva e quello di Roma su
Unicredit. Ma limita il danno con un eufemismo: “Diventa importante la benevolenza
di chi tira le leve”.
Si dimentica in fretta. Non molti anni fa
l’Italia era il Paese dove l’economia era di partito – delle correnti Dc, con
uno spruzzo di Psi, e qualche uomo di paglia che si dichiarasse repubblicano o
liberale (manuale Cencelli). Oggi l’intervento è perfino sprezzante, con quel
nome regale, “golden power”. Che poi sarebbe Giorgetti e Meloni uniti nella
lotta.
Ristoranti semivuoti - che sempre
sono pieni, dalle 11 alle 17 - al portico
d’Ottavia a Roma, nel vecchio ghetto. Paura di attentati o sabotaggio? La
Resistenza si fa al ristorante?
Nell’area del Portico dietro la
sinagoga, dove si è parcheggiato da tempo memorabile, il vigile fa la multa, di
sabato – pensando agli ebrei al tempio? Questa però è da Resistenza in piazza.
“Ogni giorno in Cisgiordania si
segnalano imboscate, protette dall’esercito, contro i palestinesi”. Che ora si
moltiplicano, per la raccolta delle olive. Secondo il “governo” palestinese,
“il raccolto di quest’anno è il più pericoloso degli ultimi decenni: sradicati,
spezzati o danneggiati 48.728 alberi, tra cui 37.237 ulivi”. Se anche fossero un
decimo, una cifra spaventosa. Nei due anni di guerra “i coloni in Cisgiordania
hanno compiuto 7.154 attacchi contro palestinesi o loro proprietà”. Il tutto in una ventina di righe, un piccolo
riquadro. Obbligato da una foto che circola comunque sui social, di un colono col
volto coperto che bastona una vecchia raccoglitrice di olive a terra, ed è la sola notizia di questa non guerra.
Dopo un anno e mezzo di tira-e-molla
finisce nel ridicolo l’opa di Bbva, il secondo più grande banco spagnolo, su
Sabadell, banca regionale catalana: le adesioni si fermano a un quarto del
capitale. È stato politica contro mercato anche in Spagna nella vicenda, da sinistra
invece che da destra, come nel caso di Unicredit-Bpm.
In Spagna la contesa era per la crescita
di Bbva tra i giganti della banca europea, ma anche tra due grandi assicurazioni
straniere, la tedesca Allianz, legata a Bbva, e la svizzera Zurich, socio praticamente
di maggioranza di Sabadell. La funzione pubblica gestita dalle assicurazioni,
per di più straniere, non è male come mercato, golden power compreso.
Ilaria Salis ragiona in fretta, nel
mezzo dello sconcerto per la strage di Castel d’Azzano provocata dai tre
fratelli Ramponi: si sono difesi dalla rapacità del governo e del capitalismo –
i tre hanno provocato la strage per vendetta contro uno sfratto esecutivo (per
debiti, ultradecennali). E quindi la strage è “colpa del sistema”. Non è vero – la vicenda
è all’opposto, i tre avevano azionato il mercato fraudolentemente. Ma Salis
riflette un rivoluzionarismo senza scopo, e senza senso. Frutto di una palese psicologia personale della
donna. Ma anche di un rivoluzionarismo vuoto - sciocco.
Meloni che si difende da Landini
in tv, dove l’ha detta, a qualche milione di persone, “cortigiana di Trump”: mezza
pagina, pari (meno visibile), sul “Corriere della sera”. Zaia che si candida alle
regionali nel Veneto una pagina, di fronte, molto visibile. Il leghismo sarà
prevalente tra i lettori del giornale - chi altro se ne frega di Zaia, governatore
di una regione che si governa da sola?
“La televisione israeliana non
ha mostrato la devastazione a Gaza”, Amos Gitai, il regista. Che ripropone un
suo dramma in teatro sull’assassinio di Itzak Rabin trent’anni fa, rimasto
sostanzialmente impunito. Israele, l’isola democratica nel Medio Oriente?
Netanyahu ha sabotato precedenti
intese per il rilascio degli ostaggi? Per poter prolungare la guerra, la “sua” guerra?
Lo dice la madre di uno degli ostaggi, una delle tante che hanno battagliato in
piazza per un’intesa. Ma è come se: la guerra doveva continuare fino alla distruzione
radicale di Gaza.
“Non è scontato aumentare le
produzioni negli Stati Uniti”, Fulvio Montipò, patron di Interpump (“numero
uno al mondo nelle pompe ad alta pressione con il 50 per cento del mercato
mondiale”), a proposito dell’America First di Trump: “Non si trova personale,
le infrastrutture sono carenti, per trovare una fonderia si devono percorrere 1.500
km, la deindustrializzazione che c’è stata si sente”. Trump non è matto.
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