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domenica 22 giugno 2008

Zentrum Zentrum! se Casini si fa da parte

Berlusconi non muore. Ne sono stati certi, per due legislature, ma pare sia immortale. E dunque,
accantonato Prodi nella riserva della Repubblica, e abbandonato Veltroni ai suoi compagni, D’Alema in testa, si passa alla mossa B della (ex) Dc. Ammesso che ci sia una Dc e che abbia dei piani strategici, Prodi ha rappresentato con Veltroni il progetto di leadership angloamericano, teoricamente dell’alternanza. Ora è la volta della vecchia Dc o dello Zentrum, la melassa degli interessi.
Il presupposto è sempre che Berlusconi, quel porco, quel frocio, quel ladro, deve restituire
i voti che s’è appropriato, i voti Dc, eterni – gli elettori magari no, ma i politici Dc sono molto ecclesiastici, si ritengono unti del Signore. Per anni gli (ex) Dc hanno aspettato. Dapprima storditi. Poi fiduciosi che Berlusconi morisse. Proprio così. Ora la pazienza è esaurita, cinque anni fuori dal potere sono troppi, e la decisione è presa di muovere in campagna subito.
Il moto è concorde. Dal partito Democratico, gli ex popolari. Forse incluso Rutelli. Dalle formazioni di centro di Tabacci, Baccini, Montezemolo, Della Valle. Dal cuore dell’Udc, se solo Casini si facesse da parte. E anche dal cuore del berlusconismo: i gruppi che l’altro ieri hanno fatto vincere Prodi, seppure con quantità minime di voti, le Dc di Rotondi e Pizza, il Movimento regionale di Lombardo. Qualche segnale sarebbe arrivato anche dal Vaticano, che si tiene stretto Berlusconi ma non lo digerisce.
L’appoggio è certo dalla Banca d’Italia di Draghi, e dalla Cisl di Pezzotta. E il sostegno si dà per scontato dai media privati, di De Benedetti e Bazoli, oltre che del vecchio e nuovo Raiume, orfano inconsolabile della vecchia Dc. Il parquet delle personalità sostenitrici include, oltre a Draghi, De Benedetti, Bazoli, Montezemolo, Tronchetti Provera, anche Emma Marcegaglia, la stinta Gelmini ministra di Berlusconi, e Letizia Moratti, forte dell’Expo 2015. Il massimo è Gianni Letta, ma senza più speranze.
Dove avviene tutto questo? In sogno certo. E sui tavoli delle trattorie romane, tanto costose quanto inappetenti.

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