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martedì 2 aprile 2013

Ombre - 171

Lo spread non vale, conta il rating, dice Fitch. Non serve sapere cos’è lo spread, il rating, e Fitch: sono tutti modi per fare denaro (conta solo il Dow Jones, e l’Ftse che ne è succursale: gli indici di Borsa angoloamericani). Ma ci governano. Il mercato esce distrutto da questa crisi, non c’è bisogno di un Marx.
Si capisce che ritornino con Grillo in auge le diffidenze contro le demoplutocrazie.

Nessuno compra più, neanche la pagnotta o l’insalata, si prendono in scadenza al supermercato a prezzo ribassato, e i negozianti trovano più conveniente tenere chiuso nel lungo week-end di Pasqua
È come la settimana lavorativa corta per salvare le imprese.

Si annuncia l’uscita in Italia delle famose memorie di Jan Karski, combattente della Resistenza polacca nella seconda guerra mondiale. Famose perché Karski rivelò e documentò l’Olocausto già nel 1942, in tempo reale. Si pubblicano in Italia dopo settant’anni di screening sul suo antistalinismo – Stalin era l’alleato di Hitler, ma è meglio non dirlo, in Italia no.

Totti dice che i giocatori della Roma sono migliori di quelli della Juventus. Una critica più radicale alla sua squadra e alla sua società non poteva dirla. Vuole prendersi la società?

Ma forse la Roma migliore della Juventus è solo una barzelletta di Totti. Che subito dopo è andato a perdere col Palermo – una squadra che non vince una partita non si ricorda più da quanto. A Roma si può dire di tutto.

Napolitano? Quasi Berlusconi. La tentazione è forte nel Pd, e nel duce vittorioso Bersani, di fare il Sansone. Allora, è vero che Pd sta per PdO, il partito dell’Odio?

Si celebra Orwell senza leggerlo, tanto la sua teoria dell’Odio è viva. Lo si celebra a denti stretti, in realtà contestandolo: Orwell è sempre colpevole in Italia di leso sovietismo.

L’ambasciatore americano Thorne insiste: invita in ambasciata una delegazione di 5 Stelle. Per dare corpo alle voci che 5 Stelle è al soldo della Cia? Ma Grillo accetta, ci va volentieri. E dunque? È un gioco della parti?

Ampio servizio del “Corriere della sera” sulla Lega giovedì, per dire che il partito milanese potrebbe “tornare decisivo”: “Lo scenario sarebbe quello di un esecutivo della «corresponsabilità». Avviato, magari, da una visita al bar dei senatori leghisti al momento della fiducia”. Non è un servizio per ridere.

In cinque articoli sulle dimissioni di Terzi mercoledì 27, il “Corriere della sera” non ha nemmeno cinque righe per le ragioni delle dimissioni. Che Terzi ha letto alla Camera. Solo pettegolezzi, ipotesi, e “indiscrezioni autorevoli” sullo sdegno di Napolitano. Fine regime?

L’ammiraglio Di Paola ha condiviso con Terzi la scelta di non far tornare i marò in India – poi fatta rimangiare da Napolitano. Ma non si dimette, e per questo viene osannato.

Si certifica il crollo del pil nel 2012, a meno 2,7 (ma il calo è superiore), un calo record in Europa e per l’Italia repubblicana. Un titolo a mezza pagina in pagina interna: poi dice che gli editori licenziano giornalisti.

Il mercato è il migliore dei mondi possibili. La crisi è la peggiore da un secolo? Non importa, al giornalista non è stato detto, lui resta sintonizzato sul mercato.
A Massa il partito democratico ha sede nel palazzo della vecchia Dc. Lo ricorda una targa d’epoca, tenuta accuratamente pulita. La verità delle cose.



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